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Ape volontaria, Gentiloni firma il decreto con decorrenza retroattiva

Il Decreto dà diritto ad accedere all'Anticipo pensionistico volontario. Chi ha compiuto 63 anni potrà andare via prima dal lavoro, pagando un prestito

Economia, Welfare
Ape volontaria, Gentiloni firma il decreto con decorrenza retroattiva
(Teleborsa) - L'Ape volontaria diventa operativa. Il Premier Paolo Gentiloni ha firmato oggi 4 settembre, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) che dà diritto ad accedere all'Anticipo pensionistico (Ape) volontario. L'istituto consente a chi lo desidera di andare via prima dal lavoro, a fronte di un prestito, purché abbia compiuto 63 anni.

"Coloro che hanno maturato i requisiti in una data compresa tra il primo maggio 2017 e la data di entrata in vigore del decreto possono richiedere, entro 6 mesi dall'entrata in vigore del decreto, la corresponsione di tutti i ratei arretrati maturati a decorrere dalla suddetta data di maturazione dei requisiti", ha spiegato il Premier. Quindi, chi aveva maturato i requisiti già quattro mesi fa, potrà presentare la domanda chiedendo le mensilità dei mesi pregressi,

Il testo originale del provvedimento, di cui le fondamenta erano già state previste nella scorsa legge di Bilancio, è stato rivisto, raccogliendo diversi dei suggerimenti avanzati dal Consiglio di Stato. Il Governo stima che la platea potenziale per l'Ape sarà di 300mila lavoratori persone nel 2017 e di 115mila nel 2018.


Cosa fare per accedere al prestito

Chi vuole accedere all'Ape, dovrà chiedere una certificazione della pensione futura all'INPS. Il lavoratore avrà informazioni su banche e assicurazioni aderenti all'iniziativa e sottoscriverà online la proposta e la quantità prescelta di Ape.

Il prestito verrà erogato in rate mensili mentre all'età di vecchiaia l'INPS destinerà la rata pensione al netto della rata di ammortamento inclusiva di restituzione del capitale, interessi e assicurazione. Se il pensionato dovesse morire prima di aver finito di restituire il prestito l'assicurazione pagherà il debito residuo, mentre un' eventuale reversibilità verrò corrisposta senza ulteriori decurtazioni.

"Con il decreto firmato oggi sull'Ape volontaria molti italiani potranno andare in pensione prima. Ne potranno usufruire i lavoratori dipendenti pubblici e privati, i lavoratori autonomi e iscritti alla gestione Separata dell'INPS,ha scritto su Facebook il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Una posizione questa non condivisa dalla CGIL che critica la Boschi dicendo l'Ape volontaria non è un anticipo di pensione, contrariamente a quanto affermato dalla ministra Boschi, ed è tutt'altro che operativa. Si tratta di "un prestito bancario oneroso per i lavoratori, che dovrà essere restituito per intero con tanto di costi per interessi e garanzie assicurative".












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