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Truffa diamanti, BPM: fatti accantonamenti necessari

Finanza
Truffa diamanti, BPM: fatti accantonamenti necessari
(Teleborsa) - Il Banco BPM ha fatto gli "accantonamenti necessari" a presidiare i rischi potenziali derivanti dalla vicenda della truffa sui diamanti.



Lo afferma l'istituto di Piazza Meda sottolineando che "in concomitanza con il fallimento di IDB (Intermarket diamond business), dichiarato dal tribunale di Milano il 10 gennaio, la banca ha deliberato di effettuare nel bilancio 2018 adeguati accantonamenti necessari a presidiare i rischi potenziali connessi alle vertenze e alle conseguenze di tale accadimento a tutela dei propri clienti, con i quali la banca già da mesi ha in corso la definizione di numerosi casi, molti dei quali già risolti".

Le operazioni di sequestro preventivo "per circa 84,6 milioni di euro, effettuate dalla Guardia di finanza presso la banca in relazione a indagini in corso da parte della Procura di Milano, che coinvolgono diversi istituti bancari, si riferiscono all'attività di segnalazione a IDB della clientela interessata all'acquisto di diamanti nel periodo che va dal 2003 al 2016 e dunque prima della data della fusione tra Banco Popolare e BPM". Queste indagini "riguardano anche alcuni manager o ex manager del gruppo, tra cui il Direttore Generale della banca, e lo stesso istituto per illecito amministrativo".

"Si fa presente - conclude la banca - che fin dall'avvio del procedimento Banco BPM, confidando pienamente nell'operato delle autorità inquirenti, ha collaborato con la magistratura nello svolgimento delle indagini, fornendo fattivo supporto nell'individuazione degli elementi necessari per fare luce sugli eventi inerenti le vendite di IDB ai propri clienti".







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