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Mercati positivi, Milano resta alla finestra

Commento, Finanza
Mercati positivi, Milano resta alla finestra
(Teleborsa) - Si chiude all'insegna del rialzo la seduta finanziaria delle borse europee, mentre Piazza Affari resta indietro terminando vicino ai valori della vigilia. Sostanzialmente stabile lo S&P-500 sulla piazza americana, che segna una variazione percentuale pari a -0,09%.

Nessuna variazione significativa per l'Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,126. Seduta in frazionale ribasso per l'oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,29%. Seduta sulla parità per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che si attesta a 60,21 dollari per barile.

Lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +194 punti base, con un calo di 3 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta all'1,64%.

Tra le principali Borse europee guadagno moderato per Francoforte, che avanza dello 0,52%, piccoli passi in avanti per Londra, che segna un incremento marginale dello 0,34%, e andamento cauto per Parigi, che mostra una performance pari a +0,1%.

Chiusura sulla parità per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 22.178 punti; sulla stessa linea, incolore il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 24.138 punti, sui livelli della vigilia. Leggermente negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,41%); in moderato rialzo il FTSE Italia Star (+0,29%).

Il controvalore degli scambi nella seduta odierna a Piazza Affari è stato pari a 1,74 miliardi di euro, in calo rispetto ai 1,87 miliardi della vigilia; mentre i contratti si sono attestati a 218.323, rispetto ai 218.641 precedenti.

Tra i 217 titoli trattati, 115 hanno chiuso in flessione, mentre 84 azioni hanno terminato la seduta di oggi in progresso. Stabili le restanti 18 azioni.

In buona evidenza a Milano i comparti sanitario (+1,74%), utility (+0,55%) e automotive (+0,45%).

Nel listino, i settori beni per la casa (-1,28%), materie prime (-1,12%) e media (-1,08%) sono stati tra i più venduti.

Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, vola Amplifon, con una marcata risalita del 2,90%.

Brilla Recordati, con un forte incremento (+2,08%).

Bilancio decisamente positivo per Buzzi Unicem, che vanta un progresso dell'1,30%.

Buona performance per Hera, che cresce dell'1,14%.

I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Banco BPM, che ha archiviato la seduta a -2,29%.

Soffre UBI Banca, che evidenzia una perdita dell'1,92%.

Preda dei venditori Fineco, con un decremento dell'1,77%.

Si concentrano le vendite su Saipem, che soffre un calo dell'1,41%.

In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Banca Ifis (+4,69%), Falck Renewables (+4,15%), RCS (+2,18%) e Credito Valtellinese (+1,63%).

Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Banca MPS, che ha terminato le contrattazioni a -6,58%.

Seduta drammatica per Brunello Cucinelli, che crolla del 4,28%.

Sensibili perdite per Tinexta, in calo del 4,11%.

In apnea doValue, che arretra del 3,94%.

Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull'andamento dei mercati, i mercati sono in attesa del Tasso di Disoccupazione del Regno Unito (il precedente era 3,8%), previsto domani dopo le 10:30, per il quale gli addetti ai lavori prevedono un valore di 3,8%. Il Tasso di Disoccupazione misura la percentuale dei disoccupati, sulla forza lavoro totale, che nel mese precedente hanno cercato attivamente un'occupazione.

Alle 10:30 di domani verrà distribuito il dato sulle Richieste dei Sussidi di Disoccupazione del Regno Unito che, in base alle analisi degli esperti del settore, è previsto pari a 18.900 unità. Questo dato rappresenta il numero di persone che hanno presentato richiesta di sussidio di disoccupazione, per la prima volta. Un aumento (o una diminuzione) di tale valore indica un peggioramento (o un miglioramento) del mercato del lavoro.

I mercati sono in attesa dell'Indice ZEW della Germania (il precedente era -21,1 punti), previsto domani dopo le 11:00 (-22,1 punti nelle stime degli esperti). Si tratta di un indice di fiducia delle imprese, e trae il nome dal Centre for European Economic Research (in tedesco: Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung). Viene rilasciato con cadenza mensile e riguarda sia le prospettive economiche tedesche che quelle dell'intera area euro, della Gran Bretagna, del Giappone e degli Usa. A differenza di altri indici di fiducia questo non proviene dai giudizi delle imprese ma da un sondaggio condotto presso 350 esperti. L'indice è costruito come differenza fra la percentuale di ottimisti e di pessimisti, ed è molto più volatile dell'analogo indice IFO per la Germania.
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