(Teleborsa) - Dopo una lunga attesa, durata ben
10 anni, è stato siglato all'Aran, l'agenzia per le negoziazioni delle pubbliche amministrazioni, il rinnovo del
contratto dei medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale che interessa circa
130mila professionisti della sanità: "L'ipotesi di rinnovo, relativa al triennio 2016-18 - afferma il Segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi -
prevede un aumento medio pro capite di 200 euro al mese". L'ipotesi di rinnovo è stata firmata da tutti i sindacati medici, tranne la federazione Cimo, Anpo, e Fesmed. Per Filippi si tratta
di "risultati economici e normativi importanti, dopo anni di assenza contrattuale". Infatti, spiega, "sono state premiate le carriere gestionali e professionali ed è stato valorizzato finalmente il lavoro dei giovani neoassunti che prenderanno una retribuzione di posizione minima di
1.500 euro annui da subito. Un fatto storico mai accaduto prima. Così come lo è l'aver previsto la
certezza di ottenere un incarico dopo 5 anni di servizio con una
retribuzione che sale di duemila euro all'anno".Nel "pacchetto" altre interessanti novità: ottenuti
"fondamentali risultati - prosegue Filippi - anche per attenuare il forte disagio che i medici vivono nelle gravi carenze di organico. Per questo, sono state aumentate le indennità di guardia notturna da
50 a 100 euro, fino a 120 euro per chi lavora nei pronto soccorso". Inoltre, chi ha più di
62 anni può chiedere di essere esonerato dalle guardie.DIGNITA' E LAVORO, BINOMIO INDISSOLUBILE - "Nonostante le poche risorse a disposizione, abbiamo
aumentato le buste paga di tutti i dirigenti del servizio sanitario nazionale,
valorizzato il lavoro dei giovani,
premiato le carriere,
aumentato la quota pensionabile, e
retribuito il disagio di chi lavora la notte. Si valorizza così la
dignità del lavoro pubblico e la centralità del servizio sanitario pubblico", conclude Filippi.