(Teleborsa) - Cattolica chiude i primi nove mesi con un
utile netto in crescita a 84 milioni di euro (+15,8%) ed una
raccolta complessiva che raggiunge i 5 miliardi di euro (+16,5%): aumentano sia il
ramo vita (+23,4%) che il
ramo danni (+3,3%).
Solidità di capitale in ulteriore aumento con Solvency II ratio al 169% (165% nei primi sei mesi del 2019).
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Ci presentiamo al mercato con risultati solidi che dimostrano la capacità industriale e di creare valore di Cattolica,
pur in uno scenario molto sfidante a causa di
bassi tassi di interesse, alta
volatilità dello spread e
forte competitività nel mercato - commenta
Carlo Ferraresi, Direttore Generale del Gruppo Cattolica Assicurazioni -. L'Azienda si sta muovendo in continuità con la strategia di business presentata ai mercati: tutto il team manageriale, i dipendenti e i collaboratori continueranno
a lavorare alacremente in questi mesi per rispettare gli obiettivi del Piano Industriale e ripagare la fiducia dei soci e degli azionisti".
Outlook 2019 rivisto al ribassoCattolica Assicurazioni rivede le sue previsioni sui risultati 2019. "In un mercato assicurativo ancora caratterizzato da un'elevata competitività, da tassi di interesse in deciso ribasso e da una significativa volatilità dello spread sui titoli italiani, fatti salvi ulteriori eventi straordinari, prevediamo per il 2019
risultati economici sostanzialmente stabili rispetto al precedente esercizio, nonostante il materiale incremento del costo dei sinistri legati ad eventi atmosferici registrato nei primi 9 mesi dell'anno", si legge nella nota dei risultati dei primi nove mesi dell'anno.
Lo scorso agosto, in occasione dell'
approvazione della semestrale, la compagnia aveva comunicato di attendersi per l'intero anno "un risultato operativo e di utile netto di Gruppo in miglioramento" rispetto al precedente esercizio "fatti salvi eventi straordinari" citando anche in quel caso "un mercato assicurativo ancora caratterizzato da un’elevata competitività, da tassi di interesse in deciso ulteriore ribasso e da una significativa volatilità dello spread sui titoli italiani".