(Teleborsa) -
L'Italia punta a un accordo globale sulla web tax, ma in assenza di un'intesa internazionale
si andrà avanti lo stesso con l'entrata in vigore della tassazione italiana a partire
dal febbraio 2021. E' l'indicazione arrivata dal
Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, a Davos in occasione del cinquantesimo World Economic Forum.
"O ci sarà un accordo globale sulla web tax o i paesi europei e anche l'Italia andranno avanti con le loro imposte nazionali", ha affermato Gualtieri in un'intervista alla Cnbc, sottolineando che la
strada di un accordo globale è quella che "preferiamo". Prendiamo atto - ha proseguito Gualtieri - delle
dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump in merito a possibili
reazioni da parte degli Stati Uniti, e "siamo impegnati in una
discussione positiva con gli Usa, soprattutto a livello multilaterale, ma pensiamo che la via maestra sia quella di definire un sistema globale".
Dopo un bilaterale fra il ministro dell'Economia francese,
Bruno Le Maire e il suo omologo Usa,
Steven Mnuchin nei giorni scorsi era emerso che
c'è un intesa con gli Usa per arrivare a un comune quadro normativo internazionale tramite
trattative in sede Ocse. La
Francia al momento ha infatti
rinviato il pagamento del primo acconto della Web Tax a carico dei grandi colossi Usa del digitale. Tuttavia, se non sarà raggiunto un accordo in sede Ocse, Le Maire ha annunciato che Parigi procederà con l'applicazione della legge.
Crisi maggioranza Da Davos il Ministro ha affrontato diversi temi caldi a partire dalla
crisi nella maggioranza dopo le
dimissioni di Luigi Di Maio da Capo politico del Movimento cinque stelle e l'imminente
test elettorale in Emilia Romagna.
Secondo il Ministro la decisione di Di Maio di lasciare la guida del M5S
"non cambia nulla" nell'assetto e nella stabilità del governo. "Assolutamente non è una crisi politica e non sta in alcun modo nuocendo al governo. Penso - ha detto - che già oggi gli investitori l'abbiano capito, nel senso che è un fatto di
normale avvicendamento interno a un partito, che non modifica per nulla la posizione di sostegno al Governo, peraltro
Di Maio resterà ministro degli Esteri, il che non implica il cambio della linea politica e l'impegno per la stabilità del governo italiano resta molto forte nel M5S". Quindi, per il titolare dell'Economia italiana non c'è nessuna crisi politica in Italia. Il cambio ai vertici dei pentastellati non intacca né il governo, né la maggioranza che è molto ampia in Parlamento".
Quanto alle
imminenti elezioni in Emilia Romagna, il Ministro ha
escluso che ci possano essere
contraccolpi sull'esecutivo e ha espresso l'auspicio di una vittoria dei candidati progressisti. L'esito del voto in Emilia Romagna e in Calabria, "non impatterà la stabilità del governo nazionale. Prima di tutto le elezioni
sono elezioni locali, saranno eletti leader regionali e sono fiducioso che sarà eletto il migliore, ma chiunque sceglieranno non avrà niente a che vedere con il governo nazionale.
Spero e sono fiducioso che i candidati progressisti vinceranno perchè sarebbe positivo per i cittadini ", ha osservato il titolare di Via Venti Settembre. E se dovesse vincere la Lega di Matteo Salvini, ha sottolineato, "non cambierà nulla a livello nazionale".
Autostrade, al lavoro per soluzione equilibrataGualtieri ha poi affrontato gli altri dossier aperti. Su
Autostrade, in un'intervista a Bloomberg, ha garantito che
l'esecutivo sta "cercando una soluzione equilibrata".
Brexit, importante non perdere tempoSu
Brexit, durante un Panel ad hoc del Forum, Gualtieri ha osservato che "vogliamo un
accordo il più profondo e completo possibile, ma è importante
non perdere tempo: ci saranno cambiamenti importanti e non è semplice. L'Ue deve negoziare in buona fede ma anche prepararsi a cambiamenti nel medio termine che saranno profondi".
Pil, più investimenti in Italia e UeL'Italia e l'Europa hanno bisogno di una
posizione fiscale che sostenga la crescita, ma "non si tratta di spendere per spendere, piuttosto di
colmare una carenza di investimenti", ha detto il ministro parlando in un panel insieme al commissario Ue per l'Economia,
Paolo Gentiloni. "Abbiamo uno
spazio di manovra limitato, lo sappiamo. Ecco perché abbiamo
politiche di bilancio prudenti, ma abbiamo anche bisogno di un modo creativo, originale di combinare risorse pubbliche e private" per gli investimenti. Anche lo stesso
Gentiloni ha sottolineato l'importanza di più investimenti in Europa. "Accanto al Green Deal in Europa serve anche una
revisione delle regole di Bilancio per
facilitare gli investimenti, non solo gli investimenti green, ma è necessaria una politica di bilancio più coordinata e espansiva a livello europeo - ha detto Gentiloni - abbiamo una situazione migliore di 10 anni fa, dobbiamo tenere sempre d'occhio i debiti elevati in alcuni Paesi, ma serve una politica di Bilancio che sostenga la crescita perché non possiamo pensare di lasciare questo compito solo alla politica monetaria della Bce".
Secondo Gualtieri, quindi, lo
stimolo fiscale non basta per risolvere i problemi strutturali,
servono riforme e maggiore integrazione europea. "Sono d'accordo che i problemi non si risolvono solo con lo stimolo fiscale e che sono necessarie riforme strutturale e più integrazione a livello europeo. Serve un coordinamento delle nostre politiche fiscali", ha affermato.
Come dicono Bce e Commissione, ha proseguito il Ministro, "ci serve una
politica di bilancio espansiva, specialmente per non lasciare che la Bce si faccia carico da sola di sostenere la crescita e evitare la deflazione". "Alcuni Paesi, come l'Italia stessa hanno margini limitati, lo sappiamo - ha proseguito - ma ci servono modi creativi nuovi di combinare risorse pubbliche e private", come con il
piano Juncker. Una linea espansiva "serve anche per la produttività. Questo - ha sottolineato Gualtieri - è il momento di
mobilitare un ammontare senza precedenti di risorse tramite il canale del
Green Deal e dell'
innovazione".
Banche italiane solide, avanti con Unione bancariaIl
sistema bancario italiano, ha assicurato il Ministro, sta
"piuttosto meglio", sia in termini di "
livelli patrimoniali e di liquidità, molto positivi", sia riguardo alla
"qualità del capitale". La riduzione dei crediti deteriorati (
Npl) "è una
storia di successo, riconosciuta ovunque, ci avviciniamo a scendere sotto il 3% netto nel 2021, siamo in carreggiata e perfino
in anticipo rispetto ai piani. Penso che a questo abbiano contribuito l'accresciuta attenzione della Vigilanza Ue, le nuove regole, il forte impegno delle banche e le regole sulle Gacs. Sono fiducioso - ha aggiunto - che ora con queste nuove regole abbiamo un
sistema europeo più resistente e resiliente. Ma non stiamo ancora sfruttando il potenziale di avere una Unione bancaria. Dobbiamo assicurare un ambiente in cui le differenze restano e sono salvaguardate ma serve anche più integrazione, darebbe molto potenziale e completare l'Unione con un sistema di garanzie dei depositi unico". Quindi, ha concluso "abbiamo grande potenziale e sono fiducioso, perché complessivamente il
sistema bancario in Europa e in Italia è sano e solido e pronto alla sfida".