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Massiah (UBI): per il dividendo "sky is the limit"

Componente decisiva l'abbattimento del costo del credito. Fusione? Solo con creazione valore e chiarezza di governance"

Finanza
Massiah (UBI): per il dividendo "sky is the limit"
(Teleborsa) - Un piano industriale 2022 per la trasformazione digitale con investimenti importanti nelle tecnologie ma senza dimenticare il lato umano anche a fronte di importanti tagli del personale. Così Victor Massiah, CEO UBIBanca ha definito il piano 2022 della banca presentato alla stampa oggi a Milano.

Il piano prevede un pay-out medio del 40%, ma per il dividendo "sky is the limit", ha specificato Massiah. "L'unico limite che ci poniamo è mantenere a fine 2022 un CET1 ratio del 12,5% inclusivo degli effetti della componente e delle regole EBA che arriveranno nel 2022. Se riusciamo a stare sopra il 12,5% inclusivo delle regole, allora aumenteremo il dividendo", conferma il CEO di UBI.

In uno scenario di tassi di mercato a zero, UBI parte con 350 milioni di utile normalizzato che include le componenti di cessione dell'anno, ma, sottolinea il CEO, è la riduzione del costo del credito la componente più importante. "Il fatto di aver abbattuto lo stock di crediti non performanti in maniera significativa e di atterrare sul 5%, in linea con le richieste europee per il 2022, ci permette di avere un contributo molto forte nella riduzione del costo del credito", ha dichiarato Massiah.


Tra gli aspetti decisivi c'è anche quello del contenimento dei costi ottenuto sia in termini di risorse umane, ma anche per le spese amministrative, gli investimenti e la razionalizzazione dell'immobiliare (in particolare a Milano dove il gruppo intende razionalizzare gli spazi). "L'insieme dei ricavi in leggera crescita, i costi in ulteriore decrescita e costo del rischio del credito radicalmente abbattuto porta a un ritorno sul Tangible Equity dell'8%", ha specificato, aggiungendo che "nell'eventualità di tassi a zero avremo cento milioni in più di utile".

Sulle possibili fusioni, di cui si parla da tempo (MPS in primis) Massiah conferma la disponibilità di UBI ma a a precise condizioni. "Chiediamo creazione di valore e semplicità di governance. Se si creeranno le condizioni bene, altrimenti speriamo di aver dimostrato con questo piano che stiamo bene anche da soli", ha aggiunto.

Tema salvataggi, il CEO ha ricordato le "centinaia di milioni" messi in campo dal Gruppo. "Non si può andare avanti così, ma questo non vuol dire che nel passato si sia sbagliato: esistono delle regole del gioco che ora ci portano ad agire in questo modo. Non siamo contenti, vero, ma è il minore nei mali", ha aggiunto, ricordando come ora " sia in corso una riflessione" sul modello USA.

Tra i temi chiave del piano c’è anche quello della sostenibilità, fiore all'occhiello di UBI. "La sostenibilità è qualcosa che abbiamo nel Dna di molti anni, non è seguire le mode", ha ricordato il CEO di UBI che ha annunciato l'arrivo di un Chief Sustainability Officer nella struttura di primo livello.

Il piano prevede però anche una forte riduzione del personale di oltre 2mila persone - di cui 300 già include nell'accordo sindacale del dicembre 2019 - e la chiusura di 175 filiali sulle attuali 1540. "Le ulteriori riduzioni saranno in continuità con quanto fatto fino a oggi, quindi in piena pace sociale", ha assicurato Massiah. "Tutto verrà elaborato con le associazioni sindacali: abbiamo con loro un rapporto maturo di lunga data e sono assolutamente ottimista sul fatto che troveremo insieme una soluzione costruttiva e nel pieno rispetto del fattore umano".

Infine, gli investimenti in quello che Massiah definisce il digitale dal volto umano: "C’è un'attenzione assoluta al digitale in tutte le fasce d’età, non solo nei giovani, ma c'è una richiesta di poter accedere a una componente umana", conclude Massiah che ha annunciato un aumento del 25% per la formazione interna e il raddoppio delle 315 persone attualmente impiegate nella Internet Factory del Gruoppo nel prossimo triennio.
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