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Piano UE, Gualtieri insiste: "Recovery non sia ridimensionato"

Alzata di scudi dei Paesi frugali contro la proposta della Commissione UE: contraria anche l'Ungheria

Economia
Piano UE, Gualtieri insiste: "Recovery non sia ridimensionato"
(Teleborsa) - Europa ancora divisa sul piano UE di rilancio per l'economia a seguito della pandemia Covid-19. Se l'Italia insiste con il Recovery fund proposto dalla Commissione UE, i Paesi frugali tornano a chiedere un piano molto diverso, basato su prestiti e niente risorse a fondo perduto, portandosi dietro anche l'Ungheria di Viktor Orban.

"L'Italia sostiene un Recovery plan ambizioso e rivolto al futuro. La proposta della Commissione è un compromesso equilibrato e non deve essere ridimensionata. Adesso al lavoro su investimenti e riforme", ha scritto su Tiwitter il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.

Contraria invece al piano Next Generation Eu l'Olanda che, con una proposta inviata dal Parlamento, chiede all'UE un Recovery fund che preveda un forte legame tra le riforme strutturali e ripresa, che contribuisca alla transizione verde e digitale, e che sia distribuito in base all'impatto reale della crisi del coronavirus, con prestiti a scadenze chiare e non sovvenzioni.

Netta l'opposizione dell'Austria, che parla di un pacchetto "non accettabile in termini di volume ma anche di contenuto", come ha dichiarato il ministro delle Finanze austriaco, Gernot Bluemel a margine dell'Ecofin. "Dobbiamo sapere come e da chi verrà rimborsato il debito" previsto con "le sovvenzioni", ha detto Bluemel che ritiene la scelta di concedere principalmente aiuti "una valutazione sicuramente sbagliata" da parte di Bruxelles.

Il Recovery fund trova l'opposizione anche dell'Ungheria perché "in sostanza è stato creato su misura per aiutare gli Stati membri del Sud", come ha detto il ministro delle Finanze ungherese, Mihaly Varga, in un video postato sulla sua pagina Facebook a margine dell'Ecofin.

"L'Ue deve agire in maniera equa e proporzionata per mitigare il danno" economico "causato dalla pandemia", ha sottolineato, sostenendo che il piano Ue "potrebbe comportare un onere aggiuntivo per le economie più piccole e meno sviluppate".

Anche la Finlandia ribadisce il suo no al piano UE. "Preferiremmo che i principi guida e in particolare per l'allocazione delle risorse fossero i reali effetti della pandemia e le necessità di ripresa" degli Stati membri, ha dichiarato il neo ministro delle Finanze finlandese, Matti Vanhanen, al termine dell'Ecofin, a cui ha partecipato dopo il suo giuramento in mattinata.
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