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Viaggi, la nuova proposta della Commissione Ue: tra Green Pass e "freno di emergenza"

Didier Reynders: "confidiamo che gli Stati membri faranno il miglior uso possibile di questo strumento e della raccomandazione"

Economia, Salute e benessere
Viaggi, la nuova proposta della Commissione Ue: tra Green Pass e "freno di emergenza"
(Teleborsa) - La Commissione europea ha proposto un aggiornamento della raccomandazione del Consiglio per un approccio coordinato alla limitazione della libertà di circolazione nell'UE, introdotta in risposta alla pandemia di Covid-19. "Poiché la situazione epidemiologica migliora e le campagne di vaccinazione accelerano in tutta l'UE – si legge in una nota – la Commissione propone agli Stati membri di allentare gradualmente le misure sui viaggi, soprattutto per i titolari del certificato Covid digitale UE. La Commissione propone di aggiornare i criteri comuni per la definizione delle zone a rischio e di introdurre un 'freno di emergenza' che permetta di rispondere alla prevalenza di nuove varianti problematiche o d'interesse".

In particolare, la proposta di Bruxelles è di lasciar viaggiare senza necessità di test o quarantena le persone che hanno completato il percorso vaccinale – attestato da un certificato di vaccinazione conforme al certificato Covid digitale UE – da almeno 14 giorni. La stessa esenzione dovrebbe valere per le persone guarite dal coronavirus che hanno ricevuto una delle due dosi di un vaccino bidose. Massima libertà di movimento anche per le persone guarite dal coronavirus in possesso di un certificato conforme al certificato Covid digitale Ue nei 180 giorni successivi a un test PCR positivo.

Secondo la proposta della Commissione, le persone in possesso di un certificato di test valido, conforme al certificato Covid digitale Ue, dovrebbero essere esentate dagli eventuali obblighi di quarantena. A tal riguardo la Commissione ha proposto una durata di validità uniforme dei test: 72 ore per i test PCR e, se lo Stato membro li accetta, 48 ore per i test antigenici rapidi. Infine ha fornito una definizione per il cosiddetto "freno di emergenza": "se la situazione epidemiologica peggiorasse rapidamente o se fosse segnalata un'elevata prevalenza di varianti problematiche o d'interesse, gli Stati membri dovrebbero ripristinare misure sui viaggi anche nei confronti delle persone vaccinate e guarite dal coronavirus".

"Le ultime settimane hanno evidenziato una costante diminuzione del numero di infezioni, a riprova del successo delle campagne di vaccinazione in tutta l'Ue. A questo si associa l'impegno per garantire una disponibilità ampia e a prezzi accessibili dei test. In questo contesto gli Stati membri stanno revocando via via le limitazioni collegate alla Covid-19 sia a livello nazionale che per quanto riguarda i viaggi – ha dichiarato Didier Reynders, Commissario per la Giustizia – La Commissione propone oggi agli Stati membri di coordinare questa graduale revoca delle limitazioni della libera circolazione, dato che possiamo contare su un nuovo strumento comune: il certificato Covid digitale UE. Confidiamo che gli Stati membri faranno il miglior uso possibile di questo strumento e della raccomandazione, così da consentire a tutti di ricominciare a spostarsi liberamente e in sicurezza."

Nel frattempo, finita la fase sperimentale per la piattaforma del pass Covid europeo, domani ci sarà il lancio ufficiale del gateway Ue, con i primi Stati membri che si collegheranno. Tra questi – secondo quanto ha riportato Ansa – c'è anche l'Italia, che però non inizierà fin da subito, a differenza ad esempio della Grecia, ad emettere i certificati digitali. Il via ufficiale del certificato Covid, ovvero quando il titolo sarà riconosciuto ed inizierà ad essere usato in tutti i 27 Stati membri, sarà comunque dopo la fine dell'iter legislativo dell'Ue, atteso per fine giugno.



(Foto: Lukasz Kobus - © Unione Europea)
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