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Ferrari (Presidente AIDC): Creare ponte tra risparmio ed economia reale

Compito dei dottori commercialisti quello di mettere in comunicazione risparmiatore ed imprenditore

Economia
Ferrari (Presidente AIDC): Creare ponte tra risparmio ed economia reale
(Teleborsa) - Oggi importante appuntamento a Roma con il meeting nazionale dell’Associazione Italiana dei Dottori Commercialisti (AIDC) : sul tavolo i numeri relativi ai risparmi "fermi" nei conti bancari. Parliamo della cifra monstre di 2000 miliardi "dormienti" che se da un lato testimonia la nota propensione al risparmio degli italiani, dall'altro mette nero su bianco anche un preoccupante immobilismo sul fronte di consumi e investimenti.

Qual è il modo migliore per mettere a frutto questo maxi tesoretto e che ruolo possono giocare i commercialisti in questa "partita"? Teleborsa lo ha chiesto al Presidente AIDC, Andrea Ferrari.

"Come dottori commercialisti crediamo che la strada da imboccare sia mettere a disposizione una parte di questo denaro nell'economia reale. Come? Facendo in modo che risparmiatore e imprenditore si "parlino" con l'obiettivo di dare vitalità alle nostre imprese. In questa condizione, ci troveremmo in una situazione in cui ci sarebbero tutti vincitori, ossia con un risparmio che diventa operativo, attivo che consentirebbe alle nostre imprese di strutturarsi maggiormente. Compito dei dottori commercialisti dovrebbe essere quello, anzitutto, di mettere in comunicazione questi due "mondi" consentendo, al contempo, al risparmiatore di essere tutelato nel proprio investimento, ossia garantire una serie di requisiti che l' impresa deve avere per essere trasparente, ben strutturata con un sistema di controllo del rischio, serio e stabile, che consenta al risparmiatore di affidare seriamente il proprio denaro al piccolo e medio imprenditore che è la spina dorsale della nostra economica.


Durante l'emergenza sanitaria il Governo ha fatto uno sforzo straordinario mettendo in campo una serie di agevolazioni a tutela delle imprese. Da più parti ora però si invoca uno step successivo, ossia il passaggio da intervento puramente emergenziale a strutturale. Lei che ne pensa?

"Non può che essere così, questo è un passaggio che deve essere fatto. L'intervento del Governo - sottolinea Ferrari - è stato fondamentale, ha consentito a molte imprese di sostenersi e rimanere in vita durante la fase più acuta dello shock pandemico. Ora però bisogna guardare avanti, è ormai evidente che tutto si sta riaccendendo, ma non può e non deve essere un fuoco di paglia. L'impresa deve guardare a questo momento - specie in alcuni settori di particolare euforia come ad esempio l'edilizia . come l'occasione per strutturarsi, un grave errore sarebbe vivere l'episodio, è doveroso, invece, da parte di tutti gli attori coinvolti, imprese, professionisti e politica cogliere questo momento come occasione di consolidamento della base imprenditoriale e approfittare per assumere, investire e dotarci di nuovi macchinari".

Siamo in un momento di grande cambiamento e transizione: quali sono le priorità della professione e su quali, in particolare, siete e sarete impegnati nei prossimi anni?

"Una è, appunto, quella di cui stiamo parlando, ossia creare questo connubio e innescare un circolo virtuoso, facendoci parte attiva e propositiva per far comunicare i due mondi. Altro tema centrale - rileva il Presidente - è quello dell'approccio più semplificato della burocrazia, che in Italia rappresenta, purtroppo, un giogo eccessivamente pesante per cittadini e imprese, anche per questo il tema della semplificazione ci vede protagonisti e in prima linea, nell'ambito tributario poi c'è la certificazione dei diritti sanciti dallo Statuto dei diritti del contribuente, cioè l'equità del rapporto tra Stato e cittadino".
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