(Teleborsa) -
Ultima seduta della settimana da dimenticare per i mercati europei, con gli investitori che sono
spaventati dall'aumento dei rischi di recessione. Gli indici PMI di S&P Global per l'Eurozona hanno indicato che a settembre si intensifica il calo dell'economia, registrando il terzo mese consecutivo di contrazione dell'attività economica. "Anche se solo modesto, il tasso di declino è accelerato ad un ritmo che, escluso il periodo di restrizioni anti pandemia, è stato il più forte dal 2013 - ha affermato il report - Gli indicatori anticipatori di tendenze, quali l'afflusso dei nuovi ordini, il lavoro inevaso e le aspettative future indicano che la contrazione incrementerà nei prossimi mesi".
Piazza Affari è la peggiore tra le Borse europee, appesantita dai titoli
energetici (con i prezzi del petrolio che
sono scesi ai minimi da gennaio) e dalle
banche (appesantite dal tonfo di
Credit Suisse dopo che Reuters ha riferito di incontri con gli investitori per un possibile aumento di capitale).
La performance deludente della Borsa di Milano non è però da ricondurre alle
elezioni, secondo gli analisti. "I mercati finanziari si sono concentrati sulle preoccupazioni legate all'inflazione e sulla corsa dei banchieri centrali verso politiche monetarie più restrittive a fronte del rapido aumentare delle probabilità di recessione - fatto notare Kevin Thozet, membro dell’Investment Committee di Carmignac - Nel breve periodo, sia il contesto politico sia quello economico dovrebbero evitare
ulteriore volatilità sui mercati italiani: in assenza di rischi di coda, lo spread italiano si sta muovendo nell’intervallo di 200-250 punti base". Tuttavia, la tendenza degli spread italiani potrebbe cambiare nei prossimi mesi con il peggioramento della crisi energetica ed economica.
L'
Euro / Dollaro USA è in calo (-1,14%) e si attesta su 0,9722. Scambia in retromarcia l'
oro, che scivola a 1.647,7 dollari l'oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla dell'1,98%, scendendo fino a 81,84 dollari per barile.
Sui livelli della vigilia lo
spread, che si mantiene a +219 punti base, con il rendimento del
BTP decennale che si posiziona al 4,23%.
Tra le principali Borse europee sensibili perdite per
Francoforte, in calo dell'1,97%, in apnea
Londra, che arretra dell'1,97%, e tonfo di
Parigi, che mostra una caduta del 2,28%.
A picco
Piazza Affari in chiusura di seduta, con il
FTSE MIB che accusa un ribasso del 3,36%; sulla stessa linea, il
FTSE Italia All-Share ha perso l'1,17%, terminando la seduta a 23.630 punti. Pesante il
FTSE Italia Mid Cap (-2,06%); sulla stessa tendenza, in discesa il
FTSE Italia Star (-1,04%).
Il
controvalore degli scambi nella seduta odierna a Piazza Affari è stato pari a 1,94 miliardi di euro, con un incremento di ben 384,1 milioni di euro, pari al 24,67%, rispetto ai precedenti 1,56 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,51 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,53 miliardi.
Maglia rosa tra i titoli del FTSE MIB a mostrare un buon guadagno,
Amplifon ottiene un +0,77%.
Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
Tenaris, che ha terminato le contrattazioni a -8,31%.
Lettera su
Leonardo, che registra un importante calo del 6,00%.
Scende
Iveco, con un ribasso del 4,90%.
Vendite su
Intesa Sanpaolo, che registra un ribasso del 4,75%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
Carel Industries (+3,74%),
Maire Tecnimont (+2,02%),
Mfe B (+2,02%) e
Caltagirone SpA (+2,01%).
Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
Ascopiave, che ha terminato le contrattazioni a -7,01%.
Crolla
OVS, con una flessione del 6,04%.
Vendite a piene mani su
Ferragamo, che soffre un decremento del 5,35%.
Pessima performance per
Danieli, che registra un ribasso del 4,99%.