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Credit Suisse, Equita: bene iniezione di liquidità, ma servono misure più incisive

Banche, Finanza
Credit Suisse, Equita: bene iniezione di liquidità, ma servono misure più incisive
(Teleborsa) - L'iniezione di liquidità della Swiss National Bank (SNB) a favore di Credit Suisse è "una misura di supporto nel breve termine, ma difficilmente può essere sufficiente a garantire una soluzione ai problemi della banca (fiducia del mercato sulla strategia/brand, ristrutturazione complessa) su cui sono necessarie misure più incisive". Lo afferma Luigi De Bellis, co-head dell'Ufficio studi di Equita, dopo che nella notte le autorità svizzere hanno ribadito che CS soddisfa i requisiti patrimoniali e di liquidità più elevati applicati alle banche di importanza sistemica e che stamattina la banca ha annunciato l'intenzione di rafforzare preventivamente la propria posizione di liquidità, esercitando l'opzione di prendere a prestito dalla banca centrale fino a CHF 50 miliardi.

Secondo l'esperto, "la quantità di liquidità richiesta è consistente se rapportata al livello di liquidità dichiarato dalla banca al 14 marzo (LCR = 150%) e all'ammontare complessivo dei depositi (CHF 233bn) ed è ragionevolmente finalizzata a garantire i clienti sulla capacità dell'istituto di onorare i propri impegni, evitando una crisi di liquidità che potrebbe manifestarsi in caso di deflussi dei depositi (4Q22 -37% QoQ)".

Contestualmente CS ha anche annunciato l'intenzione di agire sul proprio debito, con offerte per riacquistare obbligazioni per 3 miliardi di franchi. "L'operazione è finalizzata a nostro avviso a fornire un messaggio di fiducia oltre a sfruttare il livello dei prezzi", sostiene De Bellis.

"Non ci sono dubbi che il settore bancario italiano/EU sia più solido e capitalizzato rispetto al passato - afferma il co-head dell'Ufficio studi di Equita - Tuttavia, il rischio principale che vediamo con l'aumento dei timori di instabilità finanziaria è che venga colpito uno dei principali canali di trasmissione dell'economia ossia i prestiti bancari, con un deterioramento della volontà di concedere credito (sia in EU che USA)".
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