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Iren aggiorna piano industriale: atteso EBITDA di 1,87 miliardi al 2030

Energia, Finanza
Iren aggiorna piano industriale: atteso EBITDA di 1,87 miliardi al 2030
(Teleborsa) - Il Consiglio di Amministrazione di Iren, multiservizi quotata su Euronext Milan, ha approvato l'aggiornamento del piano industriale al 2030, che era stato presentato nel novembre 2021. Il board ha sottolineato che, in seguito agli eventi del 2022, il raggiungimento di molti macro-obiettivi ha richiesto un'accelerazione che si riflette in una rimodulazione temporale degli investimenti. In particolar modo l'indipendenza energetica, attraverso lo sviluppo di capacità rinnovabile, la salvaguardia delle risorse scarse, come l'acqua, e le misure necessarie a contrastare l'incremento dei prezzi delle bollette per i clienti sono diventate azioni prioritarie.

Gli investimenti

Il nuovo piano industriale prevede un ammontare complessivo di investimenti lordi pari a 10,5 miliardi di euro con un leggero incremento di circa 200 milioni di euro rispetto a quanto previsto nel precedente piano per il periodo 2023-2030.

Quasi il 60%, pari a circa 6,1 miliardi di euro, è composto da investimenti di sviluppo. Gli investimenti per crescita esterna, pari al 12%, ovvero 1,2 miliardi di euro, sono destinati al consolidamento di società partecipate, alla partecipazione alle gare gas, del servizio idrico o della raccolta rifiuti in aree strategiche del Paese. Infine, il restante 30%, pari a circa 3,2 miliardi di euro, è destinato ad investimenti di mantenimento.

Gli obiettivi finanziari

Dal punto di vista finanziario, è atteso; un EBITDA pari a 1,87 miliardi di euro al 2030 (+800 milioni rispetto al 2022) con un CAGR del 7% grazie a crescita organica, consolidamento e sinergie; una posizione finanziaria netta/EBITDA al 2,7x al 2030; un utile netto di circa 460 milioni di euro al 2030 (+235 milioni rispetto al 2022).

Confermata la dividend policy del precedente piano con un dividendo pari a 11€c/azione sull'utile netto 2022 e una crescita del 10% annua fino al 2025. Nella seconda parte di piano, il dividendo per azione sarà pari al 50/60% dell'utile netto di gruppo.

Il commento del CEO

"Oggi, non solo confermiamo i pilastri strategici del piano, ovvero transizione ecologica, territorialità e qualità del servizio, ma siamo in grado di rafforzarli grazie ad un nuovo piano di investimenti di 10,5 miliardi di euro al 2030 (+200 milioni di euro rispetto a quanto previsto nel precedente piano per il periodo 2023-2030)", ha commentato l'AD Gianni Vittorio Armani.

"Le comunità energetiche, l'eolico offshore ed un'ulteriore spinta all'espansione territoriale dei servizi in concessione per aiutare a superare il gap infrastrutturale del Paese sono i tratti distintivi di questo aggiornamento di Piano - ha continuato - che si traduce nel raggiungimento di 3,6 GW di capacità rinnovabile gestita e una crescita dell'EBITDA a 1,9 miliardi di euro al 2030 prestando al contempo la massima attenzione al mantenimento del giudizio investment grade da parte delle agenzie di rating".

"Inoltre, abbiamo a disposizione un basket di 1,5 miliardi di euro di ulteriori investimenti già individuati in ambito servizio idrico e ambiente nel sud Italia, da attivare con partner finanziari - ha aggiunto - Allo stesso tempo, verrà valorizzato al massimo il capitale umano grazie anche all'assunzione di circa 3.200 nuovi lavoratori che entreranno nel perimetro del Gruppo".
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