(Teleborsa) -
UniCredit ha chiusi il
terzo trimestre 2023 con
ricavi totali pari a 6 miliardi di euro (invariati trim/trim e in rialzo del 23,7% a/a),
ricavi netti pari a 5,8 miliardi di euro (in calo del 1,9% trim/trim e in rialzo del 23,1% a/a),
margine di interesse (NII) pari a 3,6 miliardi di euro (in rialzo del 2,9% trim/trim e in rialzo del 45,0% a/a) e
utile netto contabile pari a 2,3 miliardi di euro (in rialzo dello 0,5% trim/trim e in rialzo del 35,9% a/a).
Gli
analisti, secondo un consensus compilato dalla stessa UniCredit, si aspettavano in media ricavi totali pari a 5,74 miliardi di euro e un utile netto di 1,93 miliardi di euro nel terzo trimestre 2023.
"UniCredit ha messo a segno
un altro trimestre eccellente, generando un utile netto superiore a €2,3 miliardi e una crescita dell'EPS del 54% anno su anno - ha commentato l'
AD Andrea Orcel - Continuiamo a differenziarci in tutte le principali metriche finanziarie, con una forte attenzione ai ricavi aggiustati per il rischio di alta qualità, alla disciplina dei costi e al mantenimento di una elevata qualità degli attivi. Il nostro CET1 ratio del 17,2% ci offre
una flessibilità operativa e strategica che pochi possono eguagliare, mentre il nostro RoTE del 18,3%, o del 23,4% sulla base di un CET1 ratio del 13%, è estremamente solido. Stiamo gradualmente sfruttando tutta la potenza della nostra rete commerciale e tutte le aree geografiche stanno registrando una crescita redditizia".
Il risultato finanziario del 3trim23 riflette una
crescita costante in tutte le aree geografiche, grazie a un modello unico pan-europeo, con ricavi netti di €5,8 miliardi nel 3trim23, in crescita del 23,1% anno su anno, sostenuti da un margine di interesse (NII) di €3,6 miliardi, in aumento del 45% anno su anno, principalmente per effetto dell'aumento dei tassi di interesse e della buona gestione del pass-through dei depositi. Le
commissioni si sono attestate a €1,8 miliardi, in calo del 5,2% anno su anno, soprattutto a causa dell'impatto delle riduzioni delle commissioni sui conti correnti in Italia e dei maggiori costi di cartolarizzazione. Al netto di queste componenti, le commissioni sono diminuite dell'1,3% anno su anno, confermando la loro resilienza nonostante il quadro macroeconomico sfavorevole
Le
rettifiche su crediti (LLP) si sono attestate a €135 milioni nel trimestre, determinando un
costo del rischio strutturalmente basso (CoR) di 12 punti base nel 3trim23.
Il Gruppo continua a perseguire un'efficienza patrimoniale ai vertici della categoria, con 321 punti base di
capitale generato organicamente nei 9mesi23, pari a €9,9 miliardi, ben oltre gli obiettivi di UniCredit Unlocked, e determinando un CET1 ratio del 17,19% al netto dei dividendi maturati nei 9mesi23, pari a €2,3 miliardi, e del programma di riacquisto di azioni del 2022 da €3,34 miliardi. Le attività ponderate per il rischio sono scese a €290,1 miliardi, in calo del 9,3% anno su anno.
Sulla scia di un migliorato contesto dei tassi d'interesse e delle ipotesi di pass-through dei depositi, UniCredit ha
migliorato la propria guidance finanziaria per il 2023, portandola a un NII di almeno €13,7 miliardi, che si traduce in ricavi netti superiori a €22,2 miliardi. La guidance relativa all'utile netto rimane pari o superiore a €7,25 miliardi. Confermata l'ambizione a mantenere la redditività del 2024 in linea o superiore a quella del 2023 e l'intenzione di distribuire agli azionisti almeno €6,5 miliardi.
UniCredit ha optato per contribuire con €1,1 miliardi alla cosiddetta "
imposta straordinaria sulle banche" del 2024, destinandoli a riserve proprie non distribuibili.
UniCredit segnala inoltre il completamento del
riacquisto di azioni del 2022 per €3,34 miliardi e la proposta di avviare una tranche da €2,5 miliardi relativa all’intenzione di distribuzione per il 20233 di almeno €6,5 miliardi, determinando un rendimento da distribuzione del 16% per il 2023.