(Teleborsa) -
Le Borse europee si muovono in ribasso ad inizio settimana, Piazza Affari compresa. Spiccano i
titoli della difesa, soprattutto a Parigi, dopo la firma dell'accordo sugli armamenti tra Francia e Ucraina, volto a rafforzare le capacità di aviazione da combattimento e di difesa aerea dell'Ucraina. Continua il focus sulla
tecnologia, in vista dell'evento principale per i mercati questa settimana: i risultati di
Nvidia, che saranno diffusi mercoledì dopo la chiusura di borsa e che si preannunciano come un test per la tenuta rialzista legata all'intelligenza artificiale.
Questa mattina
sono state pubblicate le
previsioni economiche d'autunno della Commissione europea, secondo cui "l'attività economica continuerà a espandersi a un ritmo moderato, nonostante il contesto esterno difficile". L'Eurozona dovrebbe crescere di +1,3% nel 2025, di +1,2% nel 2026 e di +1,4% nel 2027, mentre l'inflazione nell'area dell'euro dovrebbe attestarsi a +2,1% nel 2025, a +1,9% nel 2026 e a +2% nel 2027. Per l'Italia, si prevede un'espansione economica di +0,4% nel 2025, di +0,8% nel 2026 e di +0,8% nel 2027, a fronte di un incremento dei prezzi al consumo stimato rispettivamente a +1,7%, +1,3% e +2%.
Sul fronte macroeconomico, l'Istat
ha confermato i dati sull'
inflazione italiana di ottobre, mese in cui i prezzi al consumo hanno mostrato un
sensibile rallentamento a livello tendenziale (flessione congiunturale dello 0,3% a fronte di un incremento annuo pari all'1,2%).
In un contesto di accresciuta incertezza dovuta all'assenza di statistiche ufficiali per 43 giorni a causa dello shutdown governativo statunitense, i
mercati attendono con impazienza la pubblicazione del rapporto mensile sull'occupazione di settembre, prevista per giovedì prossimo dal Bureau of Labor Statistics. Lo scenario di un taglio dei tassi nella riunione del FOMC del 9-10 dicembre appare sempre più improbabile, date le persistenti pressioni inflazionistiche, in particolare legate all'aumento dei dazi sulle importazioni.
Prevale la cautela sull'
euro / dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,29%. L'
Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,13%. Nessuna variazione significativa per il mercato petrolifero, con il
petrolio (Light Sweet Crude Oil) che si attesta sui valori della vigilia a 59,98 dollari per barile.
Lieve calo dello
spread, che scende a +81 punti base, mentre il
rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,44%.
Tra i mercati del Vecchio Continente preda dei venditori
Francoforte, con un decremento dello 0,80%, poco mosso
Londra, che mostra un -0,09%, e discesa modesta per
Parigi, che cede un piccolo -0,44%.
Il
listino milanese continua la seduta poco sotto la parità, con il
FTSE MIB che lima lo 0,33%, portando avanti la scia ribassista di tre cali consecutivi, avviata giovedì scorso; sulla stessa linea, in lieve calo il
FTSE Italia All-Share, che continua la giornata sotto la parità a 46.430 punti. Sui livelli della vigilia il
FTSE Italia Mid Cap (+0,05%); sulla stessa linea, consolida i livelli della vigilia il
FTSE Italia Star (-0,14%).
Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, buoni spunti su
Leonardo, che mostra un ampio vantaggio dell'1,66%. Piccoli passi in avanti per
Hera, che segna un incremento marginale dell'1,50%. Giornata moderatamente positiva per
Buzzi, che sale di un frazionale +1,08%. Seduta senza slancio per
Terna, che riflette un moderato aumento dello 0,98%.
Le più forti vendite, invece, si manifestano su
Brunello Cucinelli, che prosegue le contrattazioni a -2,70%. Si concentrano le vendite su
Moncler, che soffre un calo dell'1,93%. Vendite su
Nexi, che registra un ribasso dell'1,60%. Pensosa
STMicroelectronics, con un calo frazionale dell'1,50%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
ERG (+2,61%),
Technoprobe (+2,56%),
Carel Industries (+2,34%) e
El.En (+2,19%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su
MARR, che continua la seduta con -4,13%. Seduta negativa per
NewPrinces, che mostra una perdita del 3,56%. Sotto pressione
Avio, che accusa un calo del 2,16%. Scivola
GVS, con un netto svantaggio del 2,08%.