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Verso l'infinito

Gli utili delle società sono solidi e hanno retto benissimo perfino in Europa. I dividendi sono ovunque molto alti. I multipli sono ragionevoli in America e ancora decisamente bassi in Europa. I portafogli sono carichi di obbligazioni corporate, di liquidità, di Bund e sono molto leggeri di azioni. Il rialzo di queste settimane ha generato poco volume ed è stato trainato dalle ricoperture. Il denaro vero è ancora impaurito o comunque poco convinto.

Per quest’anno siamo già saliti molto e non è detto che ci sia ancora molta strada da fare. Superato il fiscal cliff di fine anno, tuttavia, nel 2013 potrà riprendere il processo di graduale espansione dei multipli azionari, non spettacolare, ma nemmeno insignificante.

Chi ha comprato i Bund con l’idea speculativa di avere alla fine dei marchi rivalutati farà bene a convertirli in Btp. Chi ha comprato Bund con l’idea di mantenere una parte del portafoglio al riparo dalle turbolenze e non crede molto negli asset di rischio farà bene a convertirli lentamente in Treasuries, nel caso il dollaro continui a indebolirsi.

Chi nei mesi scorsi ha comprato dollari canadesi o australiani li venda. Sono sopravvalutati e le materie prime che li sorreggono, anche in caso di riaccelerazione dell’economia globale, non saliranno molto.

Chi ha Asia ed emergenti li tenga, ma aspetti ad aumentare le posizioni. Ora è il momento dell’Europa.

Chi ha dollari tenga sempre presente che 1.25-1.30 è sempre stato considerato dal Fondo Monetario (e, di recente, dalla Bce) un cambio d’equilibrio di lungo termine. Dollaro e Treasuries lunghi sono tuttora la migliore polizza di assicurazione contro shock di ogni genere.

Chi non ha Btp ne compri e li compri lunghi. Vanno bene anche i Bonos e i titoli irlandesi e portoghesi.

Chi ama l’oro lo compri ogni volta che scende. Il bear market dell’oro inizierà il giorno in cui la Fed alzerà i tassi. Non prima del 2015.

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