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Il Cigno Nero – Terremoti e mercati finanziari

Esiste un chiaro parallelismo tra le catastrofi naturali e le catastrofi sui mercati.

Nessuno può prevedere il futuro e nessuno può quindi sapere dove e quando colpirà il prossimo “terremoto finanziario”: tuttavia, se non altro osservando i grafici pubblicati sopra, qualche indizio sul “dove” c’è. Tra l’altro, una conferma del crescente disequilibrio che si sta creando viene dal grafico della Leva Finanziaria sul NYSE, ormai a poca distanza (pochi mesi?) dai livelli del 2000 e del 2007. Da adesso in avanti la volatilità aumenterà: picchi sempre più alti, intervallati da “valli” di apparente tranquillità rialzista.

Comparazione Indici S&P e Nyse

Mentre i grandi indici USA sono sui massimi storici, il margine di indebitamento sul NYSE è diretto agli stessi livelli di leva (e di compiacenza) dei due precedenti top del 2000 e del 2007.

L’operazione con cui le Banche Centrali stanno sistematicamente inondando di denaro a costo zero i mercati sta creando distorsioni che non tarderanno a produrre effetti a V rovesciata di tipo “boom-burst”. In questa sorta di esperimento genetico di creazione della liquidità dal nulla - esattamente come nel “Frankenstein” di Mary Shelley - a un certo punto la Creatura diventerà semplicemente incontrollabile. Credere che “questa volta sia diverso” e che i mercati, gli investitori, gli hedge funds si comporteranno in maniera “equilibrata”, significa voler deliberatamente spegnere il cervello e credere al Mondo delle Fatine Rosa. Questa situazione è equiparabile a quella di un drogato cronico, cui viene regalata una piantagione di coca in Bolivia: le probabilità di “comportamenti equilibrati” e di “disintossicazione volontaria” in entrambi i casi sono pari a zero, ma solo perché non possono essere negative.

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