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Percezione e realtà

Curiosi scostamenti tra narrazioni e fatti

Curiosi scostamenti tra narrazioni e fatti

Chi vuole i giornali di ieri, cantavano i Rolling Stones nel 1966, chi vuole la ragazza di ieri? Nessuno al mondo, rispondevano allegri. Il politicamente corretto era di là da venire, ma la seconda parte della domanda non mancò di suscitare all’epoca grandi polemiche. Nessuno si curò invece di contraddire la prima parte, quella sui giornali. Le notizie invecchiano in fretta, si sa, e con i giornali vecchi si incarta il pesce.

Eppure sfilare a caso il giornale di un mese o di un anno prima dalla pila che si accumula veloce sulla scrivania e dargli un’occhiata è altamente istruttivo. Mostra ad esempio quanto poco si capisca quello che ci succede sotto il naso e quanto la narrazione del tempo reale sia distorta dall’inclinazione politica o ideologica.

Il racconto del 17 dicembre 2014, il giorno del crollo del rublo russo, letto oggi sui giornali di allora fa un certo effetto. Ancora più interessanti sono le trascrizioni di interviste radiofoniche o televisive fatte a caldo.

È terribile, dice un conduttore americano di un’autorevole emittente, è devastante, la Russia è in ginocchio. Viene chiesto all’ospite in studio se il fallimento delle obbligazioni delle banche e della Federazione Russa sia questione di mesi o settimane e mentre l’ospite inizia a rispondere il conduttore lo interrompe per annunciare che in quei pochi secondi il rublo è sceso ancora.

(Nell'immagine: Venditore di giornali. Illustrazione del 1857)
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