In secoli lontani si sono create forme di emarginazione sociale particolarmente interessanti. La Roma arcaica e repubblicana elaborò la figura dell'
homo sacer (sacer, che noi traduciamo con sacro, significava in origine separato, a parte). Era homo sacer chi, avendo giurato il falso, veniva privato dei diritti umani e ridotto ad animale. Poteva essere cacciato e ucciso da chiunque, ma non poteva essere offerto in sacrificio. Giurando, infatti, aveva chiamato in causa una divinità ed era dunque diventato suo. Nessuno poteva quindi offrirlo a un'altra divinità.
Un'altra interessante forma di emarginazione, praticata nel medio evo nel mondo germanico e a Venezia, era quella di imbarcare i matti su zattere e barconi e lasciarli andare alla deriva nei fiumi e in mare. Poiché i fiumi delimitavano spesso i confini tra una giurisdizione e un'altra, i matti venivano a trovarsi in una condizione di
extraterritorialità e, in quell'ambito, potevano fare quello che volevano.
Come altre minoranze un tempo oppresse, anche
i matti hanno fatto grossi progressi dal medio evo ai tempi nostri. Si sono infiltrati ad esempio nella fisica, iniziando col dire che era la terra a girare intorno al sole e proseguendo con la
relatività e la
meccanica quantistica. Oggi, dalle loro cattedre universitarie, ci spiegano che gran parte della materia è invisibile, che due particelle separate alla nascita e distanti chilometri rimangono in corrispondenza tra loro per tutta la vita, che esistono l'
antimateria, l'
antienergia e l'
antiuniverso e che si può viaggiare nel tempo perché lo spaziotempo è pieghevole.
(Nell'immagine: Pieter Bruegel il Vecchio. La battaglia tra Carnevale e Quaresima. 1559)