Facebook Pixel
Milano 10:44
33.656,39 +0,07%
Nasdaq 17-apr
17.493,62 0,00%
Dow Jones 17-apr
37.753,31 -0,12%
Londra 10:44
7.884,53 +0,47%
Francoforte 10:44
17.783,09 +0,07%

Le rischiose illusioni

Controprevisione per il 2016

A inizio 2015, anzi a fine 2014, chi vi scrive aveva pubblicato la controproiezione di un 2015 borsistico in graduale deterioramento: buono il primo terzo, volatile il secondo, complesso il terzo. Esattamente ciò che è stato. Nel 2016, i Portafogli Modello, pubblicati per la community dei sottoscrittori di www.cicliemercati.it, hanno performato decisamente meglio dei mercati: una media superiore al +8%, con un range che va dal +3,3% del portafoglio reddito conservativo al +10% e oltre dei portafogli USD, Multiasset e stagionale. Questi portafogli non hanno nessuna idea e non fanno nessuna ipotesi sui mercati, ma li seguono. Come i modelli, nemmeno io ho la minima idea (a differenza degli altri strategist) di dove chiuderanno le borse: ma le statistiche del passato (che sono l’unico appiglio concreto) mirano a un anno con performance medie tra lo scarsamente positivo e il negativo.

La variabile vera in questo senso non saranno i tassi, ma le economie. Se le attuali politiche riusciranno a far ripartire le economie e quindi a superare questo senso di perenne stagnazione globale, le borse – almeno alcune borse e alcuni settori – potranno fare meglio. Viceversa, qualora ci dovesse essere per qualsiasi motivo una frenata nella fiducia dei consumatori e/o nella ripresa occupazionale, saranno dolori perché la fuga dal rischio, quando la leva è alta, i tassi sono a zero e non ci sono difese sugli asset tradizionali come liquidità e bonds (che rendono nulla o sotto il nulla in molte parti), può assumere contorni poco equilibrati.

Certamente non è dai bonds governativi che si tirerà fuori performance nella parte obbligazionaria: ma corporate, high yield e bond emergenti potranno performare solo in un ambiente economicamente stabile o in miglioramento, altrimenti soccomberanno anch’essi alle leve, alle tensioni e all’assenza di rendimenti cuscinetto rispetto ai rischi di tasso, credito e paese (valuta).

Il CRB Index (commodities) è al quinto anno consecutivo di calo: mai successo. Il 2016 ha forti probabilità di essere l’anno della capitolazione e dell’inversione, anche se non bisogna generalizzare perché i trend delle materie prime sono variegati e spesso disallineati. Ma il Petrolio sta avendo un collasso parabolico, che ha sintomi di specularità con il rialzo esponenziale che portò al top del 2008 (140 USD). Possibile candidato a grosse sorprese, specie da Febbraio in poi.

Quello che emerge è che ci sono periodi in cui il gioco dei flussi può risultare nei fatti prevalente sui cosiddetti fondamentali. Ultima nota: un fondo azionario long/short non può esser fatto passare come un equivalente o un possibile sostituto del cash, nemmeno in tempi di tassi zero.

Buon 2016 a tutti.

Condividi
"
Altri Top Mind
```