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La rotta

Navigazione impegnativa e rischiosa, mari pescosi

Proviamo a tracciare la rotta per i prossimi cinque mesi. Dato che negli ultimi due anni ci siamo abituati alla bonaccia o, al massimo, alle lente derive governate attentamente dalle banche centrali sarà bene darci un forte pizzicotto, non farci distrarre dalle feste in arrivo e prepararci con il massimo della concentrazione a un 2017 straordinariamente impegnativo.

Il primo grande cambiamento lo abbiamo avuto in America con Trump. Dollaro, borse e bond hanno reagito, ma molto resta ancora da capire e da fare. Il secondo grande cambiamento può avvenire con il secondo turno delle elezioni francesi del 7 maggio. Alle 8 di sera di quel giorno sapremo infatti se una Francia neothatcheriana darà una potente scossa di energia a tutto il continente o se una Francia lepenista porterà alla dissoluzione di Eurolandia e al ritorno delle monete nazionali in un clima di elevata e prolungata instabilità.

Il referendum italiano sarà importante localmente e deciderà quanto margine di autonomia politica ci resterà in mano o quanto verremo ancora di più commissariati da Berlino, Bruxelles e Francoforte. Se vincerà il no e se lo stesso giorno vedremo un presidente di destra radicale insediarsi in Austria sentiremo per qualche tempo discorsi sul populismo che ormai dilaga in tutta Europa, ma né il voto italiano né quello austriaco comporteranno immediati rischi sistemici.

(Nell'immagine: Luigi Filippo, a cavallo, è proclamato re dei francesi)
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