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Scacco al re

Scenari di una partita lunga e complicata


Nessun presidente è mai stato rimosso dalla carica dalla procedura di impeachment. Johnson e Clinton furono assolti e Nixon si dimise prima della sentenza. Previsto come assolutamente eccezionale dai Padri Fondatori l'impeachment è diventato negli ultimi decenni uno strumento sempre più frequente nella lotta politica e ne segnala un decadimento strutturale. Basti pensare al fatto che Hillary Clinton, se eletta, sarebbe stata immediatamente sottoposta a procedura di impeachment dalla camera bassa repubblicana.

Andrew Johnson da presidenteOra, nei circoli di Washington, non si parla d'altro che di impeachment per Trump. Attenzione, però. Che se ne parli non significa che ci siamo vicini. Anche se si tratta di una procedura molto più politica che giudiziaria l'accusa ha bisogno, per evidenti ragioni di consenso, di qualche evidenza di reato e su Trump, al momento, non c'è assolutamente nulla. E d'altra parte è molto difficile che la camera bassa repubblicana avvii la procedura.

Quella che c'è ora è invece una commissione d'inchiesta del Congresso sui presunti legami tra Trump e i russi. Commissioni simili furono una spina nel fianco di Reagan e di Clinton per molti anni ma non impedirono né all'uno né all'altro di terminare il loro mandato e di portare avanti le loro politiche.

Lo scopo politico delle commissioni d'inchiesta di questo tipo non è quello di trovare la verità bensì quello di allargare a macchia d'olio l'indagine e tendere una fitta serie di trappole procedurali nell'attesa che qualcuno degli accusati o dei testimoni cada in contraddizione o dichiari il falso. Il pretesto iniziale è spesso debolissimo, ma l'accusa sa che la difesa, sotto pressione, commette sempre dei pasticci ed è proprio su questi pasticci che si conta di realizzare l'attacco mortale.

I democratici non vogliono niente di particolarmente rapido contro Trump perché sanno che una presidenza Pence sarebbe popolare. Meglio tenere Trump sotto scacco senza dargli il matto in modo da vincere le elezioni di midterm dell'anno prossimo e riconquistare camera e senato.

La reazione dei mercati non si giustifica se è motivata dall'imminenza di eventi spettacolari, che probabilmente non ci saranno, ma ha nondimeno qualche ragione.
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