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Kulturkampf

Criptovalute, il conflitto tra passatisti e futuristi


Passato e futuro. Fare la faccia scettica e disgustata al solo sentire parlare di bitcoin ci regala una forte aura di serietà, maturità e severità. È gravitas.

Assumere invece un'espressione eccitata e affascinata ci regala un'aura di modernità e ci fa apparire al passo con i tempi che cambiano a una velocità che ancora facciamo fatica a comprendere, ma almeno c'è chi ci prova.

Morale. Il bitcoin è venuto sulla terra per dividere i padri dai figli, i seri dai brillanti, i cinici dai paurosi. È qui per confondere gli uomini e per generare in loro forti passioni. È per questo che Cme e Cboe lanceranno futures e opzioni a partire da domenica sera alle 17, ora di Chicago. Hanno bisogno di long e di short, di futuristi e di passatisti, di visionari e di scettici, e ne troveranno in abbondanza, degli uni e degli altri. Ed è per questo che sul sito del Cme Group è pubblicata in due puntate l'analisi più obiettiva, chiara e concisa dei meriti e dei limiti delle criptovalute che ci sia finora capitato di leggere. Devono attrarre sia i fautori sia i detrattori e ci riescono benissimo con entrambi. Che i giochi abbiano inizio.

Yves Klein. Globe terrestre bleu. 1957Inflazionistico o deflazionistico. L'offerta di moneta globale è di una settantina di trilioni di dollari. L'oro ne aggiunge altri due. Le criptovalute, tutte e mille quelle che circolano, sfiorano il mezzo trilione.

L'importo è ancora limitato, ma quel mezzo trilione, venuto fuori dal nulla, potrebbe apparire inflazionistico. Attenzione, però, i bitcoin non sono regalati e lanciati dall'elicottero, ma comprati e venduti. L'effetto quindi è lo stesso di un rialzo di borsa e con le borse globali passate dai 34 trilioni del 2008 ai più di 80 di oggi l'insieme delle criptovalute equivale a un rialzo azionario (del quale nessuno si lamenterebbe particolarmente) dello 0.4 per cento.

Se però i bitcoin estendessero la loro area di accettazione e diventassero per ipotesi la valuta più usata, il loro effetto sarebbe potentemente deflazionistico.

Per costruzione i bitcoin sono, a tendere, in un numero finito. Saranno cioè 21 milioni nel 2140. Se la quantità di una moneta è fissa, alla crescita del Pil si deve accompagnare una discesa dei prezzi. Una condizione monetaria così feroce non esisteva nemmeno ai tempi dell'oro. Le miniere infatti ne estraevano ogni anno tra l'uno e il due per cento della quantità già circolante e questo bastava generalmente ad accomodare la crescita del Pil senza fare salire o scendere i prezzi.

Per questa sua caratteristica il bitcoin non verrà mai usato per contrarre debiti. In compenso, continuerà ad essere amato da chi vuole un deposito di valore non soggetto all'arbitrio di un creatore di moneta sovrano.

Il fiat money di oggi, con il suo lento svalutarsi dell'uno-due per cento l'anno, è amato dai debitori senza pesare in modo confiscatorio sui creditori. La funzione sociale positiva del bitcoin (e dell'oro) è di offrire comunque un'alternativa alla moneta degli stati, moderandone la voglia di abusare del signoraggio stampando troppa moneta per comprare consenso. Un'alternativa privata al monopolio statale sulla moneta è una forma di biodiversità che può essere interessante preservare.
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