Facebook Pixel
Milano 26-apr
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 26-apr
17.718,3 +1,65%
Dow Jones 26-apr
38.239,66 +0,40%
Londra 26-apr
8.139,83 +0,75%
Francoforte 26-apr
18.161,01 +1,36%

Il comandamento dimenticato: "Non rubare"


Un ruolo determinante verso questo svuotamento dei valori è stato determinato anche dalla rivoluzione finanziaria che si è imposta a scapito dell'economia reale per favorire un più rapido accrescimento della ricchezza personale rispetto ai tempi lunghi dell'economia reale che però mantiene l'uomo attaccato al lavoro, alla socialità e ne tempera gli eccessi di euforia e di depressione.

Per assecondare il più rapidamente lo sviluppo dei modelli finanziari è stato necessario avviare una liberalizzazione delle norme che regolavano i mercati, le regole diventavano un vincolo inaccettabile alle esigenze di questa finanza e degli interessi che portava. Il liberismo sfrenato e senza regole ha fatto saltare tutte le regolamentazioni antimonopolio che davano ordine e trasparenza ai mercati ed il salvataggio nel 2008 delle grandi corporations e delle grandi banche, giustificato per evitare un rischio sistemico, è stato un colpo di spugna sulle più elementari leggi antitrust.

"La rivoluzione finanziaria ha modificato la natura stessa della ricchezza che una volta era espressa da beni reali, il "furto" era chiaro in quel contesto, ma ora la ricchezza non è tanto nell'accumulazione di beni poiché il maggiore strumento della sua creazione è il debito... La ricchezza è diventata un numero, un simbolo che travalica i confini transnazionali disperso nell'opacità di in una rete di strumenti informatici" (Guido Rossi, Non rubare, 2010).
Condividi
"
Altri Top Mind
```