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Francia

I possibili effetti sui mercati del voto di aprile


Sul piano della politica culturale, molto importante in Francia, Macron, ritrovandosi privo di avversari autorevoli a sinistra, si è progressivamente spostato a destra nel tentativo di ampliare la sua base di consenso. Ha lanciato, unico leader occidentale, un'aggressiva campagna contro l'identitarismo islamico e ha dato una forte stretta all'immigrazione.Nonostante la sua svolta, Macron può ancora contare al ballottaggio sul voto della sinistra, che in questi anni si è indebolita ulteriormente e non è oggi in grado di esprimere voci alternative. Il consenso di Mélenchon, la grande sorpresa che nel 2017 sfiorò il 20 per cento, si è dimezzato. Gli altri candidati hanno un consenso ancora più basso e perfino i Verdi, che nel resto d'Europa godono di un momento favorevole, appaiono in ritirata.

Ci sono però novità a destra ed è qui che potrebbero esserci implicazioni per i mercati. Fino a tempi recenti, infatti, veniva data per scontata una riedizione del ballottaggio Macron-Le Pen, che Macron (con una Le Pen in crisi di idee dopo lo spostamento al centro che non ha dato risultati) avrebbe facilmente rivinto.

Ora si profilano però due possibilità inattese. Una è il riemergere di una candidatura gollista con qualche possibilità di vittoria, l'altra è l'ascesa di Éric Zemmour.

Conosceremo il nome del gollista il 4 dicembre. Dei tre nomi favoriti uno, Bertrand, non si differenzia molto da Macron. Gli altri due, tuttavia, meritano l'attenzione dei mercati. Sia l'enarca Valérie Pécresse sia Michel Barnier (che ricordiamo per la sua durissima gestione delle trattative sulla Brexit) proclamano infatti la supremazia della legge francese rispetto a quella europea. Si schierano di fatto, quindi, con la Polonia e contro la Commissione europea, come fanno del resto anche il candidato socialista Montebourg e, ovviamente, Zemmour.
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