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Il campo visivo

Non ci sono solo l'inflazione e la crescita


Tutto legittimo, nella sostanza. Tuttavia, nel concentrarsi su questi due punti, sono sfuggiti alcuni punti luminosi apparsi alla periferia dello schermo. Non sono sfuggiti del tutto, naturalmente, ma è come se i segnali raccolti dall'occhio non siano poi stati elaborati e quindi scontati nei prezzi come meritavano.

Uno di questi segnali è l'ampio disavanzo fiscale che permane, soprattutto in America, nonostante il pieno impiego e la buona crescita. È un disavanzo che quest'anno supererà il 6 per cento del Pil e arriverà all'8 se si includono i costi per la cancellazione di una parte dei debiti universitari.

Questo disavanzo non è un prolungamento inerziale degli enormi stimoli del 2020-2022. È qualcosa di perseguito in piena consapevolezza dall'amministrazione Biden. In caso di conferma nel 2024, del resto, l'amministrazione continuerà senza esitazioni su questa strada. Non sono in ogni caso solo i democratici ad avere allentato i freni inibitori sulla spesa pubblica. I repubblicani, che 10 anni fa erano sul punto di essere egemonizzati dal Tea Party e dai suoi richiami a una radicale disciplina fiscale, sono oggi molto lontani da quello spirito. Se torneranno l'anno prossimo a controllare il Congresso, il loro programma prevederà qualche spesa in meno rispetto a quello di Biden, ma anche meno tasse.

Il risultato è che oggi in America non c'è un solo uomo politico che osi proporre una riforma di previdenza e sanità se non per aumentarne i costi. Le spese militari sono d'altra parte intoccabili e potranno solo crescere, così come gli investimenti pubblici per transizione energetica e alta tecnologia.

Per finanziare queste spese che si estendono a perdita d'occhio su tutto il decennio, il Tesoro dovrà emettere debito. Se negli anni passati una parte importante delle emissioni veniva assorbita dalla banca centrale, oggi, in una fase di Quantitative tightening, tutto il nuovo debito andrà a pesare sul mercato. Oltre all'aspetto strutturale, che si estenderà ai prossimi anni, c'è in queste settimane la pressione aggiuntiva del fabbisogno che non si era potuto finanziare durante lo scontro sul tetto all'indebitamento. Perfetta quindi la tempistica del declassamento del debito americano da parte di Fitch.
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