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Alitalia, una storia italiana


I costi per la collettività ed il massacro dei piccoli azionisti.

Già si è detto di quanto siano gravate sulle spalle dei cittadini le ripetute iniezioni di capitali necessarie per ripianare le perdite e ricapitalizzare la compagnia e probabilmente lo stesso infausto destino avranno anche gli ultimi 300 milioni appena erogati.

Il capitolo piccoli azionisti Alitalia rappresenta uno dei tanti passaggi dolorosi che hanno colpito il risparmio in Italia, con le quotazioni che sono passate da oltre dodici euro nel 2001 alle poche decine di centesimi attuali.

Un caso emblematico di macelleria finanziaria ai danni del parco buoi, oltretutto con una compagnia pubblica nel ruolo di protagonista.


La querelle fra aziende di Stato.

La progressiva deriva di Alitalia si è intrecciata negli ultimi mesi con il destino di Malpensa.
Non vogliamo addentrarci sulle ragioni della Sea (il gestore dello scalo lombardo) e sulle motivazioni che hanno spinto la compagnia di bandiera ad abbandonare l'aeroporto milanese.

Certo che le richieste danni e le contro querele a colpi di miliardi di euro fra due società pubbliche, che oltretutto hanno avuto in comune alcuni dei massimi dirigenti, più che una controversia in punta di codice civile sembra una scena da comiche finali.

In ogni caso, imputare all'abbandono di Alitalia la crisi di Malpensa quando ogni 50 chilometri c'è un aeroporto che le fa concorrenza (oltretutto con somma soddisfazione e comodità degli utenti) è un insulto all'evidenza oltre che alla verità.

Dicevamo all'inizio che il destino della compagnia di bandiera è stato uno dei temi forti della campagna elettorale.

La coalizione vincente ha detto che una nazione che fa del turismo uno dei pilastri del suo sistema economico non vi può in alcun modo rinunciare e sicuramente non può farlo a favore di un concorrente come la Francia.

Da qui l'ipotesi (anzi, la certezza a detta del Presidente del Consiglio) di una cordata italiana, composta da imprenditori, banchieri ed esperti del settore, con il probabile supporto non maggioritario di una compagnia aerea internazionale.

Prima dell'esito elettorale si è parlato di tre-quattro settimane, il tempo necessario per verificare i conti e predisporre una proposta articolata.
Nel frattempo il tempo è trascorso, i nomi dei possibili cavalieri bianchi sono stati fatti, qualcuno ha confermato un tiepido interesse qualcun altro si è defilato, il tempo scorre inesorabile e la situazione si aggrava.
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