Facebook Pixel
Milano 9-mag
34.339,32 0,00%
Nasdaq 9-mag
18.113,46 +0,16%
Dow Jones 9-mag
39.387,76 +0,85%
Londra 9-mag
8.381,35 0,00%
Francoforte 9-mag
18.686,6 0,00%

Dollari, debiti, dazi

La resa dei conti nel 2021, con la nuova Presidenza americana


Le perdite finanziarie in dollari che sono state subite dai detentori stranieri di titoli americani, i cosiddetti "titoli salsiccia" che avevano come sottostante i mutui concessi a debitori sub-prime, hanno messo in ginocchio numerose banche ed investitori europei che li avevano comprati. L'America non era più un debitore affidabile.

Per superare la crisi, tutte le banche centrali hanno cominciato ad immettere liquidità per far riprendere l'economia e soprattutto per far risalire i valori degli asset quotati, che erano precipitati. La crisi finanziaria aveva distrutto la fiducia nel valore degli asset e nella capacità dei debitori, anche delle banche nei loro rapporti diretti, di onorare gli impegni assunti.

La Federal Reserve americana, la Bank of Japan, la Bank of England e la Banca centrale europea hanno abbattuto i tassi di riferimento per aiutare i debitori, inondando di liquidità i mercati comprando soprattutto titoli di Stato. In questo modo, tutte le banche centrali occidentali si sono adeguate al modello americano: hanno immesso nuova moneta fiat sui mercati.

L'America deve ad ogni costo riequilibrare il sua disavanzo commerciale e non può sostenere il costo crescente degli interessi sul debito verso estero. I tassi di interesse che paga non possono essere superiori al tasso di crescita dell'economia e non può finanziare ogni anno il duplice deficit, quello federale e quello commerciale. Si è riproposto a Donald Trump lo stesso problema che si presentò nel 1971 a Richard Nixon ed a Ronald Reagan nel 1981.

La Cina ha smesso di comprare titoli del debito pubblico americano: investe il surplus commerciale, sempre più contenuto, erogando crediti ad una serie di Paesi lungo la Nuova Via della Seta.

L'Europa conta sempre di più sull'euro e la Cina sullo Yuan, mentre l'America di Trump cerca di riequilibrare i conti commerciali con la Cina ed il resto del mondo mettendo dazi. Cerca di recuperare quanto rimane della “Old Economy” e di riportare gli Usa alla produzione nell'alta tecnologia, dalle telecomunicazioni alle infrastrutture della Intelligenza artificiale.

Non si può vivere stampando sempre altri dollari, né contraendo sempre nuovi debiti, specie se collocati all'estero: il sistema monetario si è fatto multipolare, mentre il costo dei debiti americani diviene progressivamente insostenibile.

Anche i dazi commerciali sono uno strumento temporaneo, alla ricerca di un riequilibrio. E' l'ultimo tentativo prima di una nuova crisi finanziaria o di un conflitto internazionale ancora più profondo.

La resa dei conti nel 2021, con la nuova Presidenza americana.

Dollari, debiti, dazi.
Condividi
"
Altri Editoriali
```