Nulla è per sempre: l'Unione Sovietica sfidò l'America, con il proposito di conseguire la parità strategica sul piano globale: non le bastava fare da cane da guardia all'Europa dell'Est, dopo aver sconfitto le Potenze dell'Asse insieme agli Anglo-americani.
Il
Trattato di Yalta era solo un accomodamento temporaneo, per entrambi, Russi ed Americani. Capitalismo e Comunismo erano sistemi antitetici, che miravano entrambi alla supremazia.
Guarda caso, anche stavolta, nei rapporti con la Cina, è centrale la sfida per la superiorità tecnologica: se l'URSS si lanciò nella "corsa allo Spazio", portando il primo cosmonauta in orbita, gli USA replicarono con i programmi Gemini ed Apollo, arrivando a portare i suoi astronauti sulla Luna.
Chi ha la tecnologia più avanzata dimostra potere, e fa soldi.
Non per caso,
l'America di Reagan lanciò negli anni Ottanta il programma dello Scudo spaziale per battere definitivamente l'URSS: fu una corsa tecnologica nel campo della localizzazione satellitare, delle telecomunicazioni e della informatica, che è valsa una superiorità assoluta per oltre un trentennio.
Ora, la
Cina ha lanciato la sfida del 5G, ma non ci sono altri costruttori al mondo che siano pronti con tutta la piattaforma completa: computando il valore delle reti da costruire in tutto il mondo, e quello delle diverse centinaia di milioni di smartphone abilitati alla nuova tecnologia che si venderanno anno dopo anno, si tratta di un business gigantesco che assicurerebbe alla Cina per almeno vent'anni quel vantaggio sistemico che l'America ha avuto in passato con IBM e che è stato poi ereditato da Apple e Microsoft.
"