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Brexit Comedy

Finale indecifrabile, usando la cortina fumogena dell'epidemia e della crisi economica


Sui diritti di pesca, Londra ha proposto una breve fase transitoria e poi un regime di contrattazione di quote annuali, a pagamento. La Francia intende portare la fase transitoria a dieci anni, mentre nel frattempo accederebbe ad un consistente sussidio per la industria ittica previsto nel Quadro finanziario 2021-2027, con una dotazione complessiva di 6 miliardi, nell'ambito del Fondo agricolo europeo.

Sulla questione delle regole per una concorrenza leale, l'Unione chiederebbe una sorta di adeguamento automatico alle proprie nuove regole da parte del Regno Unito. Londra ritiene inaccettabile questa pretesa, che ne violerebbe smaccatamente la sovranità: subirebbe passivamente le nuove regole dell'UE pur senza fare parte dell'Unione e soprattutto senza aver potuto far valere la sua posizione nel corso della loro elaborazione come avviene per ogni Paese membro.

Quindi, se pure sembra pacifico il fatto che Londra non farà passi indietro nella normativa a tutela dell'ambiente, dei lavoratori e sul piano fiscale trasformandosi in una sorta di "Singapore che si affaccia sulla Manica", la Ue teme di concedere troppi vantaggi competitivi al Regno Unito, che manterrebbe il diritto di accesso al Mercato interno europeo senza dazi né restrizioni. Per non subire le future restrizioni di Bruxelles, molte aziende europee potrebbero avere interesse a delocalizzare nel Regno Unito, tanto poi potrebbero esportare tranquillamente i propri prodotti e servizi in tutta l'Unione. In conclusione: Bruxelles non vuole rischiare la concorrenza di Londra e Londra non intende subire le future regole di Bruxelles.
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