Non c'è
nessun sostegno al sistema produttivo: anche nel DEF 2021 presentato il 15 aprile scorso al Parlamento dal Presidente Draghi e dal ministro Franco, nella Sezione II relativa alla "Analisi e tendenze della finanza pubblica".
Il totale delle spese di parte capitale delle Pubbliche amministrazioni, tenendo conto delle risorse del PNRR, ha il seguente andamento:
- 90,3 miliardi nel 2020
- 106,2 miliardi nel 2021
- 92,1 miliardi nel 2022
- 92,8 miliardi nel 2023
- 86,8 miliardi nel 2024
Negli a
nni scorsi, il bilancio pubblico ha penalizzato le spese in conto capitale, che infatti sono precipitate dagli 86,1 miliardi del 2006 ai 55 miliardi del 2016, risalendo a 62 miliardi solo nel 2019. Se la crescita economica è stata modesta, lo si deve a questa politica. In pratica, con tutta la fanfara del PNRR, nel 2024 si ritorna nuovamente al livello del 2006.
In particolare, sono
i contributi agli investimenti di imprese e famiglie che continuano a ristagnare. Nonostante il PNRR, nel DEF 2021, infatti, si prevedono:
- 17,6 miliardi nel 2020
- 27,3 miliardi nel 2021
- 26,4 miliardi nel 2022
- 22,9 miliardi nel 2023
- 19,4 miliardi nel 2024
Sono somme ridicolmente basse, visto che nel 2000 i contributi agli investimenti erano stati di 15,8 miliardi di euro, saliti a ben 19,7 miliardi nel 2007.
Il
PNRR è stato concepito male:
- le spese di "investimento" si traducono in un forte aumento delle importazioni, mentre le esportazioni calano;
- gli interventi si focalizzano sul settore dell'edilizia e dell'immobiliare, del commercio e dei servizi ancillari invece che sul sistema produttivo.
Non sostiene le produzioni innovative. Spinge solo l'edilizia e le importazioniQuesto PNRR va cestinato(Foto: © Waseef Akhtar / 123RF)
"