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Energia, una folle Giostra

Velleitarismo, improvvisazione e mercatismo


Dalla benzina alla elettricità, al gas, ci sono aumenti vertiginosi: sono le quotazioni sul mercato che sono salite alle stelle, dicono incontrollabili.

Un po' si dà la colpa all'Opec che non avrebbe riportato la produzione ai livelli pre-crisi, un po' si dà la colpa ai fornitori russi di gas, in quanto non offrirebbero quantità sufficienti sul mercato spot, limitandosi ad assicurare la consegna di quanto pattuito sulla base dei contratti a lungo termine. Inoltre, il prezzo del gas non è più "oil linked", cioè ancorato a quello del barile del petrolio: prima scendeva, ora sale senza fermarsi.

E si teme pure il razionamento delle forniture, con il blocco della attività produttive che già oggi devono fronteggiare bollette sempre più alte.

In Francia c'è da fare i conti con la manutenzione già programmata di alcune centrali nucleari.

In Germania si procederà alla chiusura definitiva, anche questa già pianificata, di altre centrali nucleari sulla base di un accordo politico sostenuto dai Verdi che considerano altamente inquinanti le scorie nucleari.
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