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UniCredit, Orcel: abbiamo riserve per dividendi, M&A alle giuste condizioni

Banche, Finanza
UniCredit, Orcel: abbiamo riserve per dividendi, M&A alle giuste condizioni
(Teleborsa) - "Quest'anno UniCredit conseguirà gli obiettivi di piano, a prescindere dalla guerra. Saremo quindi nella condizioni di distribuire. Alla fine dell'anno ci sarà però una certa prospettiva economica: se sto per entrare nel baratro, non posso distribuire tutto. Siccome entriamo forti, stiamo generando molto capitale, le nostre coperture sono buone, abbiamo un impatto positivo da tassi, abbiamo le overlays, abbiamo tutte queste riserve nello zaino per prendere la decisione giusta" Lo ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, a margine dell'evento di presentazione di una nuova collaborazione con Teach For All per supportare l'educazione di bambini e ragazzi in sette paesi chiave in cui il gruppo opera.

"Siamo sempre stati molto chiari, dicendo che la banca ha un piano in cui genera organicamente del capitale - ha spiegato - Se all'inizio dell'anno ho un capitale del 14% e alla fine del 15%, posso distribuire 1% senza intaccare il mio capitale di base. Nel nostro piano, se realizziamo i nostro obiettivi, pensiamo che questo equivale alle distribuzioni che abbiamo descritto".

Il banchiere è tornato a parlare di fusioni e acquisizioni, dopo che in un'intervista al giornale tedesco Handelsblatt non ha chiuso ad operazioni in Germania: "Quando sono arrivato nel mio ruolo, c'era la posizione di non fare l'M&A a ogni condizione. Io ho detto una cosa ovvia: nelle condizioni giuste l'M&A può accelerare la crescita o permette di raggiungere certi obiettivi".

Ricordano che UniCredit è comunque "focalizzata molto di più sul delivery interno", ha sottolineato che vuole essere "best in class" in ogni paese in cui opera. "L'M&A è un'opportunità e lo faremo alle giuste condizioni - ha aggiunto - Non vuol dire che domattina annunceremo una operazione".

Per quanto riguarda le preoccupazioni sul fatto che la crisi energetica possa mettere in crisi le aziende, con impatti negativi sulle banche, ha affermato che "siamo stati proattivi in Italia e altri paesi". "Credo che la banca non può avere successo se non bilancia azionisti, le persone che ci lavorano e le comunità in cui siamo - ha detto - Se secondo nostre analisi ci sono settori o segmenti di clienti che stanno vedendo pressione salire, invece di aspettare che il problema si manifesti e intervenire solo dopo in una posizione di debolezza, è meglio fare qualcosa. Ad esempio con la flessibilità di pagamento e ulteriori plafond, sperando che sia un passaggio difficile e che dall'altra parte ci sia il sole".

"Sull'energia e sulle imprese, abbiamo la fortuna che UniCredit entra in questa crisi da una posizione di estrema forza - ha affermato - Abbiamo il capitale più alto del settore, abbiamo ritrovato una capacità di generare organicamente capitale. Questo vuol dire che quando non ne abbiamo bisogno lo distribuiamo agli azionisti e quando ne abbiamo bisogno lo usiamo per attutire lo shock. Abbiamo diminuito sofferenze e aumentato coperture, e siamo arrivati ad avere in Italia un costo del rischio negativo".

"Siamo già seduti su 1 miliardo di overlays - ha continuato - Quando non possiamo più fare coperture per ragioni tecniche, creiamo accantonamenti anticiclici ulteriori, così che possiamo rilasciarsi quando arriva la crisi. In più, ogni 100 punti base di aumento dei tassi, è 1 miliardo in più di ricavi, a bocce ferme e senza crescita. Questo aiuterà ad attutire potenziali perdite".

Sui timori degli eccessivi margin call per le aziende del settore energetico, ha detto: "Una delle cose che abbiamo, grazie alla nostra scala in 14 paesi, è un centro che crea sistemi di copertura contro tassi, materie prime, energia e altri eventi. Ciò ci permette di andare da varie imprese e dire: il vostro lavoro è produrre e non prendere un rischio di tasso di energia, quindi coprilo. All'inizio della guerra stavamo già spingendo le PMI a fare qualcosa. Molti clienti hanno quindi coperto i loro rischi".

"Un problema è che quando hai una grande volatilità sull'energia, quando copri dei rischi e sei esposto, il marginale è legato alla volatilità e sale - ha detto - Stiamo lavorando con vari governi per gestire quella cosa, perché la copertura di certi margini sta spingendo le aziende in una direzione che non è quella giusta".
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