(Teleborsa) -
I listini europei, Piazza Affari compresa, si muovono in rosso. Gli ottimi risultati di
Nvidia non sono riusciti ad alleviare l'ansia per la bolla dell'intelligenza artificiale, mentre il ritorno dei bond vigilantes in Giappone e una Fed hawkish contribuiscono ad aumentare il nervosismo degli investitori.
In particolate, l'outlook incoraggiante rilasciato dal gruppo tecnologico statunitense non sembra aver dissipato completamente i timori riguardo un'
eccessiva sopravalutazione del comparto tecnologico, con gli investitori che si domandano ancora se gli elevati investimenti nell'intelligenza artificiale possano poi tradursi in solidi e consistenti aumenti degli utili.
Sul
fronte macroeconomico, le vendite al dettaglio nel Regno Unito
sono diminuite più delle attese a ottobre con il rinvio degli acquisti al Black Friday;
è risultata in calo oltre le attese la fiducia delle imprese manifatturiere francesi nel mese di novembre; in Eurozona l'indice PMI manifatturiero, elaborato da Hcob-S&P Global,
è sceso leggermente a 52,4 a novembre da un massimo di oltre due anni di 52,5 a ottobre, risultando appena sotto le attese.
Per quanto riguarda la
politica monetaria, Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea,
ha detto che "continueremo ad adeguare la nostra politica monetaria secondo necessità per garantire che l'inflazione rimanga al nostro obiettivo".
Tra gli
annunci societari,
Veolia ha
siglato un accordo per l'acquisto della società USA di rifiuti pericolosi Clean Earth per 2,6 miliardi di euro;
Babcock ha
segnalato un utile operativo in aumento del 19% nei sei mesi al 30 settembre;
Ubisoft è
tornata agli scambi stamattina dopo l'accordo con Tencent che ha aiutato a non sforare gli accordi di finanziamento sul debito.
In
Italia si guarda anche alla
possibile promozione del rating sovrano da parte di Moody's, che sarebbe la prima da maggio 2002. L'agenzia di rating, che si esprimerà dopo la chiusura di Wall Street, lo scorso maggio ha migliorato l'outlook da stabile a positivo, nel confermare la valutazione sul merito di credito a "Baa3", livello più basso nella categoria "investment grade". Secondo un
report di Scope, la convergenza dei rating di Italia e Francia è ora più probabile negli anni a venire.
L'
Euro / dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,19%. Giornata negativa per l'
oro, che continua la seduta a 4.034,3 dollari l'oncia, in calo dell'1,06%. Forte riduzione del
petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-1,97%), che ha toccato 57,84 dollari per barile.
Torna a salire lo
spread, attestandosi a +84 punti base, con un aumento di 2 punti base, con il
rendimento del BTP decennale pari al 3,45%.
Nello scenario borsistico europeo calo deciso per
Francoforte, che segna un -0,75%, discesa modesta per
Londra, che cede un piccolo -0,42%, e pensosa
Parigi, con un calo frazionale dello 0,36%.
Scambi in ribasso per la
Borsa di Milano, che accusa una flessione dello 0,85% sul
FTSE MIB; sulla stessa linea, vendite diffuse sul
FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 45.117 punti. Negativo il
FTSE Italia Mid Cap (-1,26%); come pure, variazioni negative per il
FTSE Italia Star (-1,06%).
Tra le
migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, tonica
Campari che evidenzia un bel vantaggio del 2,61%. Sostanzialmente tonico
Brunello Cucinelli, che registra una plusvalenza dell'1,42%. Guadagno moderato per
Stellantis, che avanza dell'1,29%. Piccoli passi in avanti per
Inwit, che segna un incremento marginale dell'1,16%.
Le peggiori performance, invece, si registrano su
Prysmian, che ottiene -4,86%. Sessione nera per
Leonardo, che lascia sul tappeto una perdita del 4,68%. Sotto pressione
Hera, con un forte ribasso del 2,52%. Soffre
Mediobanca, che evidenzia una perdita del 2,17%.
In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano,
Comer Industries (+2,45%),
Ferragamo (+1,81%),
Ariston Holding (+1,75%) e
MFE A (+1,51%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su
Technoprobe, che ottiene -6,84%. In perdita
Juventus, che scende del 6,49%. Preda dei venditori
Avio, con un decremento del 5,32%. Pesante
Carel Industries, che segna una discesa di ben -4,36 punti percentuali.