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Faites vos jeux

Inizia la settimana decisiva, l'ennesima.

Il governo tedesco considera il rifiuto della mutualizzazione diretta un ottimo argomento elettorale e non cambierà idea facilmente prima delle elezioni del 2013. Per cercare di essere coerente, la Merkel si è irrigidita perfino sui Deutschlandbond. In gennaio, quando alcuni Länder che pagano uno spread rispetto ai titoli federali avevano proposto di fare emissioni congiunte tra Bund e Länder (tra federazione e regioni), la Merkel si era mostrata possibilista. Da un mese, oltre a rifiutare gli eurobond, respinge anche i Deutschlandbond.

Non aspettiamoci molto, quindi, su questo piano. Sarebbe già una bella sorpresa vedere indicata la mutualizzazione in una roadmap per i prossimi anni.

Anche se in questo momento ci si concentra sulla Spagna, l’Italia non verrà completamente abbandonata. L’aspirina dell’Esm (presente nel suo statuto fin da novembre, anche se oggi viene vissuta come chissà quale novità) non ci sarà di grande aiuto, ma non bisogna dimenticare la Bce.

La Bce ha mantenuto negli ultimi mesi un profilo basso e, in particolare, ha smesso di comprare titoli governativi mediterranei. Lo ha fatto per non abituare troppo il mercato, per non irritare i tedeschi, per tenere sotto pressione Italia e Spagna, ma soprattutto per invitare i politici europei a prendere decisioni su questioni che sono fiscali più che monetarie.

Se dal vertice della settimana prossima uscirà una roadmap politica, la Bce si sentirà legittimata a fare da ponte nella fase di transizione. La logica della Bce di Draghi non è di fare meno quando i politici fanno di più, ma di fare di più quando i politici fanno di più. In pratica, rassicurata sul medio termine, la Bce potrà, in caso di bisogno, reintrodurre qualche forma di targeting sullo spread tra Btp e Bund. L’Italia dovrà fare la sua parte e contenere le spinte populiste che con l’avvicinarsi delle elezioni si faranno via via più forti.

Se l’esito del vertice sarà quello che abbiamo provato a immaginare, i mercati non si muoveranno molto dai livelli attuali. Ci sarà un certo disorientamento, ma le spinte a trasformarlo in delusione saranno contenute se la Bce scenderà in campo in seconda battuta, tagliando i tassi e annunciando altre operazioni di rifinanziamento.
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