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L'ultima bolla

Dopo la prossima recessione molte cose cambieranno

Di questo lungo elenco, nella risposta alla crisi del 2008, si è usata solo la prima parte, quella intellettualmente meno in conflitto con l'ortodossia e i tabù del nostro tempo. Si è fatta esplodere la base monetaria con l'acquisto di asset finanziari, il Quantitative Easing, con l'obiettivo di amplificare l'effetto dei tassi a zero. In questo modo si sono tenuti in vita molti debitori di scarsa qualità, zombificandoli da una parte ma prevenendo rovinose crisi bancarie dall'altra, mentre la repressione finanziaria determinata da tassi a zero o negativi ha ingegnerizzato una spettacolare esplosione del valore dei bond e dell'equity. Si è così generata inflazione negli asset finanziari ma si è fatta molta fatica, per anni e anni, a ricreare inflazione sugli asset reali.

La risposta fiscale espansiva al 2008, dal canto suo, c'è stata ma è stata relativamente breve e limitata, tramutandosi in Europa già nel 2010 nella follia dell'austerità.

Il risultato complessivo della risposta monetaria e fiscale è stata una ripresa debole e faticosa e un riassorbimento molto lento dell'enorme disoccupazione provocata dalla crisi. Il permanere della disoccupazione, a sua volta, ha provocato compressione salariale, che a sua volta ha reso meno necessari investimenti in tecnologia e ridotto a zero, fino a pochi mesi fa, la crescita della produttività. Compressione salariale, disoccupazione e precarizzazione, aggravate dagli effetti della globalizzazione, hanno a loro volta prodotto malessere sociale e rivolta politica.

Sulla base di queste considerazioni crediamo che la risposta alla prossima recessione sposterà l'accento dalla prima alla seconda parte del discorso di Bernanke del 2002. Ne traiamo conferma da un intervento di Olivier Blanchard in un recente seminario della Fed di Boston.

Perché la prossima volta, si è chiesto Blanchard, invece di acquistare asset finanziari non cerchiamo di fare risalire l'inflazione degli asset reali comprando, per l'appunto, asset reali? E perché non finanziare con creazione di moneta appositamente dedicata un incremento della spesa pubblica pari all'uno per cento del Pil, che creerebbe in 5 anni un aumento dell'inflazione del 10 per cento complessivo, ovvero tassi reali di 2 punti percentuali più bassi?

In pratica, la prossima volta, le banche centrali potrebbero comprare (direttamente o finanziando il Tesoro) meno bond e più petrolio, acciaio, case, auto e tutto quello che si riuscirà a cartolarizzare. Contemporaneamente si creerebbe helicopter money finanziando con moneta, e non con debito, nuova spesa pubblica.
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