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Dissonanze

Perché salgono le borse europee ma non sale l'euro?


Attenzione, l'euro non è importante solo per chi si occupa di cambi, ma anche per chi investe in borsa. Nei rialzi degli ultimi anni (anche le borse europee, ogni tanto, salgono) euro e azioni hanno sempre dovuto dividersi tra loro il ritrovato consenso del mercato. In alcuni momenti l'euro l'ha fatta da padrone e, con il suo rialzo, ha soffocato quello dell'azionario. Il rialzo in corso delle borse europee, se si muove sciolto e agile, lo deve anche alla completa assenza di vitalità dell'euro.

Possiamo provare a dare qualche spiegazione al fenomeno. La prima cosa che viene in mente è il posizionamento dei mercato. I portafogli si sono talmente alleggeriti di azioni europee alla fine dell'anno scorso che ora devono rincorrere il rialzo e continuare a comprare. Sull'euro, per contro, lo sbilanciamento delle posizioni è stato più contenuto.

Una seconda ragione possibile è che le borse stanno diventando sempre di più uno strumento di politica monetaria. Powell lo ripete continuamente nei termini più chiari e diretti possibili. Powell si è spinto addirittura a confessare con grande candore quello che per i banchieri centrali è sempre stato inconfessabile, e cioè che in certi momenti le borse dettano la politica monetaria. In un momento in cui si è temuta una crisi verticale di fiducia (negli Stati Uniti) o una recessione vera e propria (in Europa) dare spazio di recupero alle borse con una guidance più morbida sui tassi è stato un modo per ripristinare velocemente la fiducia ed evitare un collasso generale. Non dimentichiamo che l'America di Trump non vuole assolutamente una recessione, mentre l'Europa non può semplicemente permettersela.

Una terza ragione della debolezza e della mancanza di reattività dell'euro è forse che, mentre le borse festeggiano un miglioramento di breve dello scenario globale, i cambi sono più sensibili agli aspetti strutturali. In pratica, Brexit e l'accordo con la Cina offrono l'occasione per un sospiro di sollievo, ma non risolvono in modo duraturo i problemi sottostanti. Più Brexit è morbida e praticamente inesistente, più cresce la frustrazione e la rabbia dei vincitori del referendum e più instabile si profila il quadro politico britannico nel medio termine. Per quanto riguarda l'accordo con la Cina, quello che si profila ottiene 30 là dove Trump chiedeva 100. È molto? È poco? È più o meno la stessa percentuale di successo del Nafta 2. Quale che sia il giudizio, resta il fatto che c'è un 70 di non risolto, che riguarda in particolare la questione molto delicata dell'implementazione di quello che si andrà a firmare.
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