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Quattro maggio 1919

Cina e America, il conflitto che non può diventare guerra aperta


Nonostante questo, la Cina è passata sopra al suo orgoglio anche su un altro punto per lei rilevante, quello per cui Pechino non tratta mai con chi le sta puntando contro la pistola. Terzo segnale, la visita del negoziatore capo Liu He è stata confermata e Liu He non è stato sostituito da una delegazione di funzionari di più basso profilo, come ci si era aspettati.

Infine, l'annunciata e scontata ritorsione cinese, di segno uguale e contrario rispetto alle misure di Trump, non è stata ancora dettagliata. Poiché è difficile pensare che Pechino non tenga pronti nel cassetto piani approfonditi di rappresaglia, si può leggere in questo un piccolo atto di riguardo dal significato simbolico. La Cina vuole mantenere il conflitto ritualizzato e controllato come un duello di arte marziale a bassa intensità. Dall'altra parte del Pacifico Trump, anche nei momenti di maggiore tensione, non manca mai di ricordare il suo grande rispetto per Xi (dal quale ha appena ricevuto una lettera a suo dire bellissima) e la sua fiducia nel buon esito delle trattative.

Anche Stati Uniti e Unione Sovietica si rispettavano ai tempi della guerra fredda (oggi meno) ma mancava quella punta di intensità, di vicinanza e di calore che oggi si intravvede ancora nelle relazioni sino-americane.

Su questo punto i mercati devono evitare due forzature. Da una parte non bisogna attaccarsi troppo alle deadline del difficile dialogo tra i due paesi. Prima era dicembre, poi marzo, oggi ci si è fissati sul G-20 di fine giugno (quando Trump e Xi si vedranno insieme agli altri capi di stato) con un prima di minacce di scontri dannosi e un dopo di rinnovata fioritura degli scambi internazionali e della crescita globale.

La seconda forzatura da evitare è quella di dare troppo peso alla possibilità che il conflitto si alzi a un livello di non ritorno e che le cose possano scappare di mano e tradursi in un incidente militare vicino alle acque territoriali cinesi o in un taglio dei legami economici tale da scatenare una recessione globale.
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