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Il grigio e il verde

La rinascita dell'auto tedesca


È una scelta che danneggia economicamente la Germania e che la avvia verso un decennio di grave disordine energetico e di improvvisazione pagata con un raddoppio del costo dell'energia elettrica per gli utenti, ma è una scelta politicamente vincente, perché toglie spazio ai Verdi, che si sono nel frattempo imborghesiti fin dai tempi di Joschka Fischer e che quindi cominciano a fare una pericolosa concorrenza elettorale alla Cdu.

I Verdi iniziano allora a dedicarsi ai cambiamenti climatici e, in concreto, alla lotta all'auto, il grande feticcio della generazione uscita dalla povertà del dopoguerra, l'orgoglio dell'industria, la colonna portante delle esportazioni dopo il ritiro tedesco da gran parte dei settori di punta della tecnologia. L'industria dell'auto, tradizionalmente appoggiata dalla Spd e consapevole del suo peso politico, alza per molti anni le spalle. I suoi ingegneri sono cresciuti in mezzo ai motori a combustione interna e li hanno portati alla perfezione. L'elettrico, per loro, è una cosa da muletto di magazzino o al massimo da filobus. I suoi manager vivono di rendita sul magnifico brand, sono adulati dalla stampa, corteggiati dai politici locali di Baviera, Baden e Bassa Sassonia e lasciati tranquilli dai sindacati. Il grande mercato cinese sembra offrire possibilità illimitate che compensano ampiamente le disavventure in terra americana.
Ma tutte le cose belle finiscono e verso la metà del decennio scorso i nodi vengono al pettine tutti insieme. L'America attacca l'auto tedesca in tutti i modi già dai tempi di Obama con normative antiemissioni sempre più stringenti. Trump minaccia per anni dazi pesanti che non vengono attuati, ma fanno improvvisamente apparire fragile e antieconomica la filiera produttiva dell'auto tedesca. I produttori con le spalle al muro non trovano di meglio che falsificare i dati sulle emissioni e vengono prontamente puniti con la massima severità, proprio mentre Musk lancia l'auto elettrica cool.

La Cina resta un grande mercato, ma diventa un concorrente sempre più agguerrito e si converte aggressivamente all'elettrico a tappe forzate, protetto in prospettiva da normative antiemissioni ancora più stringenti di quelle californiane.
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