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Winter is coming

Non combattere la Fed, restare difensivi


La vera ragione che ha indotto il baricentro della Bce, rappresentato da Isabel Schnabel (colomba, ma pur sempre tedesca), a decidersi per un'accelerazione nel rialzo dei tassi (75 punti base la settimana prossima, salvo sorprese) è però l'inflazione salariale. Questa finora è rimasta abbastanza tranquilla nell'eurozona, ma ora sta mandando segnali ben visibili in Germania, con aumenti di più del 9 per cento per i portuali e di quasi il 13 per i dipendenti di Lufthansa. Le rivendicazioni si stanno allargando all'industria e ai dipendenti pubblici.

Finché riusciranno a scaricare l'aumento dei costi sui prezzi finali (come hanno fatto finora) le imprese europee riusciranno a difendersi. Il calo continuo del potere d'acquisto dei consumatori, tuttavia, renderà più difficile questo processo.

Con il costo dell'energia più alto del mondo, l'Europa perderà gradualmente l'industria pesante. Il resto del manifatturiero, che ha appena perso il mercato russo, rimarrà in piedi, ma sarà meno competitivo e più vulnerabile a causa della sua dipendenza dalle esportazioni. Per ora, a parte l'alta tecnologia, l'Europa può ancora esportare tranquillamente in Cina, ma qual è il piano B se le tensioni su Taiwan dovessero provocare una ricaduta sul piano commerciale?

L'America è autosufficiente nell'energia ed è un mercato poco aperto al commercio. Cina e Russia, insieme, sono anch'esse autosufficienti. L'Europa, che non ha materie prime e ha un modello basato sulle esportazioni, è il vaso di coccio del nuovo mondo bipolare.
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