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Il nuovo paradigma 2.0

Tra Burns e Volcker, Powell sceglie Greenspan


Si profila allora all'orizzonte per il futuro prossimo una revisione del nuovo paradigma. Non un suo abbandono, ma un aggiustamento. Riformulandolo, il paradigma potrebbe diventare più o meno questo:
  1. nemmeno sotto tortura le banche centrali diranno che il 4 è il nuovo 2 come target di inflazione. Il 2 resterà, ma sullo sfondo. Nel frattempo, mercati e banche centrali accetteranno nei fatti senza troppi drammi che la vita continui a scorrere con un'inflazione core che si stabilizza tra il 3 e il 4 per cento;
  2. la Fed, che fin qui ha reso neutrale (da straordinariamente espansiva che era) la sua politica monetaria, non abbasserà i suoi tassi e continuerà ad alzarli con prudenza, se non altro per mantenere il controllo della situazione;
  3. la recessione, nello scenario di base, non ci sarà. Se ci sarà, sarà per fattori esogeni, non per volontà della Fed. Per raggiungere il 2 per cento si adotterà cioè la linea della disinflazione opportunistica di Greenspan. Powell, dunque, non sarà né il nuovo Burns né il nuovo Volcker, ma il nuovo Greenspan che non provoca recessioni a freddo ma attende le esogene per completare il ciclo di disinflazione.

Se così sarà, le borse dovranno compensare uno scenario meno negativo (se non neutrale) sugli utili con una modesta pressione sui multipli.

Gli anni della disinflazione opportunistica di Greenspan furono accompagnati da un grande rialzo degli asset finanziari. Oggi le condizioni sono però meno favorevoli. Le politiche fiscali saranno meno virtuose di allora (riarmo oggi, disarmo allora) e l'energia, che nei decenni successivi alle crisi petrolifere degli anni Settanta fu abbondante e a buon mercato, sarà più costosa.

Venendo al breve termine, il rialzo iniziato in ottobre ha ora bisogno di una sosta. Ne ha bisogno tecnicamente, ma ne ha bisogno soprattutto per potere verificare e ritarare le attese su inflazione e tassi. Detto questo, non sembrano esserci i presupposti per una correzione profonda, visto l'andamento positivo dell'economia globale.

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