Insomma, siamo cornuti e mazziati.
Come Italia, non partecipiamo in alcuna maniera al consorzio Airbus, che di fatto è appannaggio di Francia e Germania, e quindi non abbiamo mai tratto alcun beneficio in termini occupazionali e produttivi da questa colossale iniziativa industriale nel campo aeronautico.
L'Italia fa parte invece dell'Unione europea, che ai fini del commercio internazionale rappresenta un'area doganale indivisa: al Wto, quando si tratta di autorizzare dazi compensativi per via di comportamenti scorretti, non interessa affatto quale Paese dell'Unione doganale abbia compiuto l'illecito concorrenziale che viene sanzionato.
Alla fine,
l'Italia pagherà a caro prezzo le conseguenze di una serie di inadempienze della Unione europea e della sua Direzione della Concorrenza, che non ha sanzionato tempestivamente una serie di aiuti di Stato a favore di Airbus.
E' una questione politica, prima ancora che giuridica ed economica.
Chi ha sbagliato, e soprattutto chi ha guadagnato ingiustamente, deve pagare.
Chi ha avuto i vantaggi dalla partecipazione al consorzio Airbus deve risarcire i danni derivanti dai dazi americani che colpiscono chi non ha avuto nessun vantaggio, ma che ha una sola colpa, quella di essere parte dell'Unione europea.
Cornuti e mazziati? L'Italia chieda il risarcimento dei danni.Dazi americani e colpe europee.
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