Facebook Pixel
Milano 13:01
34.246,73 +0,90%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 0,00%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 13:01
8.115,91 +0,46%
Francoforte 13:00
18.050,6 +0,74%

Dominati dal Partito oppure dal Mercato?

Le finte democrazie del socialismo cinese e del liberismo occidentale


In Cina, il Partito Comunista è l'organizzazione politica che prevale sullo Stato: la proprietà privata non è dunque il frutto di una garanzia costituzionale derivante dalla supremazia conquistata dalla borghesia, come è avvenuto in Europa e negli Usa. Lo Stato cinese è dunque uno strumento della politica, e questa è decisa dal Partito: non è una sovrastruttura della borghesia, che ha usato il liberalismo come garanzia costituzionale per mantenere la propria supremazia.

Il Mercato, nell'Occidente capitalistico e democratico, coesiste con lo Stato che ne deve rispettare la libertà di azione e di decisione. Il Liberismo predica la presenza del Mercato dovunque sia possibile e quella dello Stato solo laddove sia necessario: è la teoria dello Stato minimo.

La Cina ha uno sviluppo economico deciso a priori a livello politico, in termini di priorità, di settori e di modello di sviluppo: il Mercato e la concorrenza tra le imprese sono strumenti che si collocano solo a valle di queste decisioni politiche: il Piano decennale Made in Cina 2025 è emblematico di questo modo di procedere.

Ancor più conta in Cina la presenza dei funzionari del Partito comunista ai vertici delle imprese possedute dallo Stato, e la esistenza di organi politici nelle imprese, volti a garantire la coerenza tra le scelte gestionali e gli indirizzi politici: avere la maggioranza del capitale di una impresa non basta. E' dunque una illusione, quella americana ed occidentale, che basti avere il controllo del capitale di una impresa in Cina per fare a modo proprio. Il punto non sta dunque nella abolizione della proprietà privata, che era la prospettiva rivoluzionaria del comunismo, ma nella capacità di indirizzare l'attività dell'impresa.

Non c'è la libertà di impresa come la si intende in Occidente. Così come non c'è la libertà politica e quella di espressione delle proprie idee: chi critica le decisioni del Partito o anche la mancanza di democrazia nel dibattito al suo interno, può essere punito per slealtà e tradimento.

Ci accontentiamo, in Occidente di un dibattito sognante sulla moderna Democrazia della Rete e sulla efficienza dei Parlamenti che si conquista riducendo il numero dei Rappresentanti, senza mai riflettere sul valore delle libertà politiche e civili conquistate a duro prezzo.

Ci lasciamo dividere in segmenti sociali, in perenne lotta tra loro: generazionali, familiari, sessuali, territoriali e razziali. Mentre il Mercato domina: ci accontentiamo di mettere o togliere i dazi alla Cina.

Le finte democrazie del socialismo cinese e del liberismo occidentale

Dominati dal Partito oppure dal Mercato?
Condividi
"
Altri Editoriali
```