Archiviato fortunosamente il ritiro di Italia Viva dalla compagine governativa, le scadenze da affrontare sono ancora numerose e complesse.
Primo tra tutti, è già in corso di approvazione, con la necessità della maggioranza assoluta da parte di entrambe le Camere, la votazione sullo
"scostamento" del deficit rispetto ai livelli già previsti per il 2021 nella Legge di bilancio. Servono nuove risorse per finanziare le prossime spese straordinarie, tra cui il
Decreto Legge Ristori 5.
Sulla questione dei
Ristori ci sarà qualche distinguo: il Senatore a vita
Mario Monti, che pure ha appena votato la fiducia al Governo Conte, non è affatto d'accordo con queste sovvenzioni. Ha scritto un lungo editoriale sostenendo la necessità di sostenere in altro modo le imprese, lasciando fallire e ristrutturare quelle che, dopo le chiusure forzate per la pandemia di Covid-19, non sono più in grado di andare avanti come in passato. Visto il risicato margine di voti di maggioranza al Senato, la questione si presenta assai scivolosa.
C'è poi la questione del
Recovery Fund, rispetto a cui si era aperta la crisi con Italia Viva. Ci sarà un Documento del Governo da far approvare dalle Camere, una sorta di DEF dedicato all'utilizzo di queste risorse, che sarà spedito a Bruxelles perché cominci a convalidarne la coerenza con le linee guida già definite dalla Commissione e con le Raccomandazioni sulle Riforme strutturali che furono già espresse nel 2019 nell'ambito della procedura prevista dal
Fiscal Compact. Mentre rimangono sospesi anche per il 2021 solo i vincoli relativi al raggiungimento del pareggio strutturale, rimangono ferme le altre prescrizioni di ordine generale, come la
riforma della Giustizia e della Pubblica Amministrazione.
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