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In 15 mesi, il debito pubblico dell'Eurozona è passato dall'84% al 100% del PIL


La riattivazione già nel gennaio 2020 del Qe, e la predisposizione del nuovo programma PEPP a partire dal marzo successivo, hanno immesso ulteriore liquidità, ma per un importo finora assai inferiore rispetto alle necessità di finanziamento degli Stati. Ed infatti, tra il gennaio 2020 e la fine di marzo dell'anno in corso, in 15 mesi, gli acquisti della BCE di titoli di Stato italiani sono stati pari ad appena 63,6 miliardi a fronte di un aumento di 241 miliardi del debito, che è passato dai 2410 miliardi di fine 2019 ai 2.651 miliardi di marzo 2021.Vale la pena fare un altro confronto: nell'intero periodo che va dal 2008 al 2019, quello successivo alla Grande Crisi Finanziaria Americana, i debiti pubblici dell'Eurozona erano aumentati complessivamente di 3.560 miliardi di euro, passando da 6.694 miliardi del 2008 ai 10.254 miliardi del 2019.
BCE - Debiti pubblici Eurozona su PILStavolta, per la crisi sanitaria iniziata nell'inverno del 2020, si prevede che in soli due anni, alla fine del 2021, i debiti pubblici dell'Eurozona saranno aumentati di ben 1.767 miliardi: una somma che è esattamente pari alla metà del maggior debito accumulato in undici anni per la crisi precedente.

La BCE dovrà proseguire nella politica di immissione di liquidità, per finanziare il maggior debito straordinario emesso per fronteggiare la crisi sanitaria.

Di crisi in crisi, i debiti pubblici ed i portafogli delle Banche centrali continuano a gonfiarsi a dismisura, in un crescendo incontenibile.

In 15 mesi, il debito pubblico dell'Eurozona è passato dall'84% al 100% del PIL

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