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Tassi a zero e bassi Salari: tanti rischi e nessuna crescita

Imposte regressive per finanziare l'economia reale, incentivando investimenti, occupazione e salari


C'è dunque un nodo cruciale: i capitali vanno sempre in cerca di rendimenti. Tanto più i rendimenti sono elevati, tanto maggiore è il rischio sotteso: i buoni debitori trovano tanti capitali pronti a finanziarli, e dunque il tasso di interesse è relativamente basso. I debitori che forniscono poche garanzie di rimborso trovano assai meno finanziatori, che rischiando molto chiedono rendimenti più elevati.

Alle due crisi, quella americana e quella dell'Europa, derivanti da squilibri strutturali nelle relazioni commerciali e nella capacità di risparmio, si è data una duplice risposta: soprattutto in Europa, si sono ridotti in primo luogo i salari e dunque la domanda interna per rimettere in sesto i rapporti commerciali con l'estero, contraendo le importazioni e favorendo le esportazioni. In secondo luogo, la severità del Fiscal Compact, con l'obiettivo del pareggio strutturale dei bilanci pubblici, è stata attenuata dalle manovre fortemente espansive della Bce, che ha immesso liquidità comprando titoli di Stato, con la conseguenza di ridurre i tassi di interesse. Non solo li ha azzerati dal punto di vista nominale, ma spesso li ha determinati ad un livello negativo, per cui era addirittura il prestatore di capitali che finanziava il debitore.

Bassi salari da una parte e bassi tassi di interesse dall'altra: imprese e Stati, avevano un immediato vantaggio sotto il profilo della riduzione dei costi di esercizio e finanziari. Ma per le imprese europee, il mercato interno si era fatto sempre più debole e quindi si rivolgevano all'estero.

A loro volta, visti i bassi tassi di interesse corrisposti sui prestiti e sui bond, i capitali non hanno avuto alcun incentivo a finanziare le imprese ed i loro investimenti in innovazione ed in aumento della capacità produttiva. Le imprese, a loro volta, hanno cercato di mantenere invariati i profitti contraendo sempre di più i salari per vendere meglio all'estero: inutile investire per innovare, anche se il credito è a tassi favorevolissimi, quando si può competere con il medesimo prodotto vendendolo a meno.
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