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La Macchina per Scrivere e quella per Rispondere

Dalla Olivetti Lettera 32 a ChatGPT4


Le prime prove di redazione di testi nuovi sono state fatte per "dare le notizie": si cercano sul web tutte le fonti giornalistiche, e non, che hanno già dato conto di un certo fatto e le si mettono insieme. Il testo risultante sarà per un verso la "ripetizione" di ciò su cui c'è concordanza, poi la "sommatoria" dei particolari citati di volta in volta, ed infine c'è la "messa in evidenza" delle eventuali discordanze.

E' una attività automatizzata che "imita" ciò che qualsiasi giornalista o commentatore fa quotidianamente, come la fa ogni ricercatore quando si documenta prima di scrivere.

La novità, ora, risiede nella "libertà" che la macchina avrebbe nello scrivere, e dunque nella "creatività" che caratterizzerebbe il suo elaborato.

Ci sono stati tanti esperimenti anche nel campo musicale, per la compilazione automatica degli spartiti.

Non c'è davvero molto di nuovo: tutto dipende dalle "regole" che vengono dettate alla macchina, dall'algoritmo che disciplina le varie attività: dalla ricerca alla elaborazione. Strabiliante invece è la capacità di elaborare moli sterminate di dati: non si tratta di cercare sul web un singolo fatto, oppure una data notizia, ma di elaborare interi testi, dunque stringhe di parole molto più lunghe di quelle cinque o sei che oggi vengono utilizzate per "indicizzare" una pagina sul web.

Per un verso questo "prodotto automatico" può essere un plagio, se l'algoritmo concede di riprendere lunghi brani di testi precedenti, per l'altro può essere un vero guazzabuglio. Insomma, l'obiettivo non può essere né un'opera letteraria, né una composizione musicale.

A questo punto, c'è una domanda da porsi: "A che cosa serve questa generazione automatica di contenuti?"
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