Si tratta di fornire una "
risposta automatica ad un quesito", un po' come si è cercato di fare nel caso delle notizie già pubblicate da varie fonti sul web.
Il problema è quello della affidabilità della risposta. Già oggi, per evitare che l'ordine con il quale il browser elenca le risposte sia arbitrario o casuale, si ricorre al criterio del numero decrescente delle consultazioni precedenti. In pratica, maggiore è il numero degli utenti che hanno già letto quella fonte, più in alto quel sito appare nella lista degli esiti della ricerca. Oppure, ci sono i contenuti sponsorizzati, con adeguata menzione.
La compilazione di una "risposta automatica" che si fondi sulla frequenza degli accessi rischia di essere semplicistica. Se si mettessero insieme tutte le possibili fonti, usando la frequenza di consultazione come criterio di affidabilità, sarebbe poco utile, perché si dovrebbe ammettere che i primi danno una risposta affidabile ma non gli altri che sostengono una tesi diversa.
Ancora una volta, dipende tutto dall'algoritmo, dalle "regole" imposte in sede di programmazione.
Il vero "
buco nero" è questo:
nessuno del pubblico conosce esattamente queste regole, né come vengano modificate, né se si applicano a tutti gli utenti o se questi vengono categorizzati, né se alcune notizie compaiono ed altre vengano oscurate.
Dalla Olivetti Lettera 32 a Chat GPT 4La Macchina per Scrivere e quella per Rispondere
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