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Volo 447 - Conseguenze di una manovra sbagliata

Forza, povera Italia!

L’investigazione ha avuto una svolta dopo che le scatole nere sono state recuperate da una profondità di 3900 mt sotto l’Atlantico e sono state riportate in superficie, 2 anni dopo dalla data in cui il jet è sparito nella notte del 1 giugno 2009. Tutti i dati e le registrazioni vocali sono state recuperate dopo essere state sommerse per 2 anni. Uno stallo dovuto alla velocità troppo bassa avviene quando un aereo rallenta fino al punto in cui le sue ali di colpo perdono suppporto: un tipo di incidente che i piloti sono TEORICAMENTE allenati a superare.

MIB, dati settimanali

Le trasmissioni recuperate dall’aereo mostrano che i sensori di velocità sono venuti meno al loro compito, mettendo i piloti di fronte al fatto compiuto di una improvvisa diminuzione nella velocità subito dopo che erano entrati in un banco di nubi a bassa temperatura. L’analisi mostra che i piloti avrebbero preferito salire sopra le nuvole, ma che non avevano potuto farlo perché non era abbastanza freddo e l’aereo non poteva salire fino a quel livello. I piloti avevano avvisato gli assistenti di volo che sarebbero dovuti stare attenti perché ci sarebbero potute essere delle turbolenze.

Mentre il capitano stava riposando e i due copiloti erano ai comandi, il pilota automatico si era disattivato per 4 ore.

I piloti avevano capito che i sensori di velocità stavano sbagliando e avevano cercato di rimediare mettendo il naso dell’aereo verso l’alto, cioè facendo la manovra opposta a quella corretta.

Un allarme di stallo aveva risuonato nella cabina di pilotaggio. Secondo le registrazioni, i due copiloti avevano continuato ad aumentare l’angolo di risalita, salendo rapidamente da 35mila a 37500 piedi. Quando un terzo allarme risuonò nella cabina, loro continuarono a cercare di far salire l’aereo con i motori a piena potenza e arrivarono a 38mila piedi, dove l’aereoplano entrò in stallo. Meno di 2 minuti dopo il capitano, M.D., ritornò alla cabina di pilotaggio e ci rimase fino all’impatto finale.

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