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I prossimi cinque anni

Settembre 2018, decennale di Lehman.

Solo con la crescita ipotizzata degli utili e senza nemmeno scomodare un’ulteriore espansione dei multipli, molte case posizionano ormai l’S&P 500, fra due-tre anni, sopra 2000. Lee si spinge fino a 2200. Il più aggressivo resta ancora Birinyi, che già nel 2010 ipotizzò un livello finale di 2400 che allora sembrava posto in un universo parallelo. Birinyi, in realtà, si limitò a trascrivere con il pantografo i grandi bull market precedenti che avevano visto, tipicamente, quadruplicare le quotazioni.

Alle potenzialità dell’azionario si contrappone la miseria del cash. Rosenberg fa notare che la Fed, ufficialmente, vorrebbe un’inflazione di poco superiore al 2 per cento. Ipotizzando quindi un’inflazione al 2.5, in dieci anni il potere d’acquisto del cash (o di un T-bill che rende zero) si ridurrebbe del 30 per cento.

Caravaggio. L'indovina. 1594.Certo, nel 2018 i T-bill renderanno più di adesso, diciamo tra il 2 e il 3 per cento. Scommettiamo anche, però, che l’inflazione sarà superiore al 2.5 per cento. Quanto ai bond, quelli fino a cinque anni permetteranno di recuperare l’inflazione. Quelli più lunghi esporranno a perdite in conto capitale.

Quanto detto fin qui presuppone un’economia americana che, a partire dall’anno prossimo, passerà stabilmente dal 2 per cento di crescita al 3 e un’economia europea che passerà dallo zero all’uno.

Nell’assenza di notizie di agosto, ha però fatto molto rumore un’analisi di Michael Feroli (Il futuro non è più quello di una volta) che ipotizza un abbassamento strutturale della crescita potenziale americana all’1.75. Meno crescita demografica, dice Feroli, e minore crescita della produttività (scarsi investimenti, ridotta innovazione tecnologica) agiranno come un freno a mano per molti anni a venire.

Solo due osservazioni rispetto a questa tesi. La prima è che il rapporto tra demografia e crescita va nelle due direzioni. Meno immigrazione, dice Feroli, porta meno crescita. Più crescita, osserviamo noi, porta più immigrazione. La seconda è che l’economia americana ha ancora molte risorse inutilizzate. Per i prossimi tre anni, se non di più, potrà crescere a una velocità superiore a quella potenziale. Una volta esaurite le risorse inutilizzate ci potremo eventualmente rassegnare alla triste crescita dell’1.75.

Intanto godiamoci questi tre anni.

(Nell'immagine: Caravaggio. L'indovina. 1594.)
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